Il blocco traffico a Milano torna a far parlare di sé, stavolta per quanto riguarda le multe comminate, sulla cui entità persistono molti dubbi.
CONTESTATE LE CIFRE – Come segnala Nicola Palma su Il Giorno, durante il fermo alla circolazione dal 28 al 30 dicembre (fascia oraria 10-16) si è arrivati, in 850 occasioni, alle sanzioni previste in caso di inottemperanza al divieto di circolazione disposto dalla Giunta Pisapia per fronteggiare l’emergenza smog. Oggetto di discussione il pagamento richiesto, compreso fra i 164 e 663 euro, ritenuto troppo gravoso rispetto alle disposizioni legislative.
NORME CONTRAPPOSTE – Il Codice della Strada affronta sì l’argomento con l’articolo 7 – dedicato al transito fra i centri abitati – anche se le punizioni appaiono meno severe, come indicato dal comma 13: “Chiunque non ottemperi ai provvedimenti di sospensione o divieto della circolazione è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 85 a euro 338”. Preso invece in riferimento da Palazzo Marino il comma 13-bis: “Chiunque circola con veicoli appartenenti, relativamente alle emissioni inquinanti, a categorie inferiori a quelle prescritte è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 164 a euro 663”.
IL RECLAMO – Differente interpretazione che gli agenti di polizia locale non condividono, pronti a far valere le proprie ragioni attraverso l’ordinanza relativa alla targhe alterne varata il 28 dicembre dal Comune di Bergamo per quattro giorni fra il 2015 e 2016. Misura assai simile rispetto alla modalità e il cui documento indica chiaramente sanzioni dimezzate: “L’inosservanza delle misure sarà punita ai sensi dell’articolo 7 comma 13 del decreto legislativo n.285 del 1992 (Codice della Strada, ndr) con una sanzione pecuniaria amministrativa da euro 85 a euro 338”. Contrasto tutto da risolvere e che potrebbe indurre centinaia di persone a reclamare attraverso vie giudiziarie i verbali o l’ordinanza comunale.