Nonostante l’attività di parcheggiatore abusivo comporti un illecito amministrativo, il nostro ordinamento prevede aggravanti che possono integrare l’ipotesi di reato. Tra queste c’è la recidiva: un parcheggiatore abusivo che esercita questa attività in modo reiterato può andare incontro a conseguenze di carattere penale.
L’applicazione di sanzioni a seguito di recidiva avviene solamente se la prima violazione sia definita e quindi la condanna deve essere passata in giudicato oppure il trasgressore deve aver pagato la multa.
Da segnalare anche l’aggravante dell’impiego dei minori, sicuramente di maggiore entità rispetto al caso precedente, in quanto si ritiene che sia sottratto ad attività più consone all’età biologica, come la frequentazione della scuola dell’obbligo. In entrambi casi è comunque prevista un’ammenda tra i 2.000 e i 7.000 euro e l’arresto da 6 mesi a 1 anno.
Per quanto riguarda la confisca delle somme percepite, non è possibile effettuare la perquisizione personale a carico dell’indagato. Il sequestro è operabile solamente quando il denaro è rinvenibile in contenitori esterni, come borselli, casse, scatole o zaini.
I rapporti con altri reati dell’attività di parcheggiatore abusivo
In questo contesto è bene considerare che l’attività illecita può comportare conseguenze anche più gravi. Un caso rilevante è il reato di estorsione ovvero quando il denaro viene richiesto a seguito di una minaccia di danno nei confronti del veicolo o dell’automobilista stesso.
La minaccia non deve essere necessariamente chiara e univoca, ma può essere anche vaga, purché sia considerabile pericolosa e reale. In un caso del genere si può denunciare il parcheggiatore abusivo direttamente alle forze dell’ordine che segnaleranno l’accaduto alla procura della Repubblica.
Quest’ultima valuterà il caso e deciderà se avviare un procedimento penale per minaccia o per estorsione.
L’estorsione è un reato che colpisce chi, tramite minacce o violenze, costringe qualcuno a omettere o a fare qualcosa, procurando un danno o a se stesso o qualcun altro. Questa violazione prevede una multa da 1.000 a 4.000 euro e la reclusione da 5 a 10 anni.
Parcheggiatori abusivi ed estorsioni
L’entità della somma di denaro estorta non influenza l’esistenza del reato o meno. Anche 1 solo euro estorto può costituire illecito. In merito si è espressa la Corte di Cassazione che nel giudicare un’attività del genere non ha considerato rilevante il guadagno del parcheggiatore, ma quanto le sue minacce possano condizionare le azioni della vittima.
Se un automobilista decide di parcheggiare ma riceve delle minacce si troverà di fronte a delle scelte che non lo riguarderebbero in una situazione normale, portandolo a parcheggiare in un luogo più sicuro o a rimanere pagando la somma. Ovviamente, nel caso in cui l’auto viene lasciata in una zona di divieto, nonostante il parcheggiatore rassicuri che sia un’area sotto il suo controllo, si riceverà una multa da parte del Comune e non si potrà sollevare alcuna contestazione in merito.