Quando ci si mette alla guida della propria auto è fondamentale prestare la massima attenzione per non causare pericoli a se stessi o agli altri. Ci sono però zone della nostra Penisola dove si verificano più incidenti rispetto ad altre. Ecco quali sono.
Incidenti stradali: i pericoli maggiori si trovano in città
La prudenza è fondamentale quando ci si sposta con la propria auto in ogni tipo di strada, ma a sorpresa le insidie maggiori non nascono sempre in autostrada, dove si è portati a premere maggiormente il pedale dell’acceleratore. Questa idea è confermata dallo studio realizzato dall’Aci sulla localizzazione degli incidenti del 2016.
La ricerca è stata effettuata analizzando 36.885 incidenti avvenuti su circa 55mila km di strade italiane, di cui 1.159 mortali. In complesso si sono registrati 1.264 decessi e
59.886 feriti, avvenuti su circa 55.000 chilometri di strade del Belpaese.
Qui si sottolineano i rischi che si possono correre quando si viaggia in città, dove spesso i limiti di velocità sono davvero bassi. Ogni dieci sinistri, infatti, 7,5 avvengono sulla viabilità cittadina e 2,5 su quelle extra-urbane. La maggiore densità di incidenti coinvolge però i tratti autostradali (come le tangenziali) in vicinanza delle grandi città. Le statistiche relative al 2016 evidenziano un aumento del numero di incidenti (+2% in autostrada, +1,2% sulle extraurbane e +0,5% su quelle cittadine) ma con un inferiore numero di morti (-10,2%) e di feriti (-10,4%) sulle autostrade.
Incidenti stradali: attenzione alla tangenziale
La palma di strada più pericolosa dʼItalia va alla Tangenziale Est di Milano, nel cui tratto compreso tra i chilometri 10 e 12 dove si sono registrati nel 2016 una media di 23 incidenti al chilometro. La media nazionale è di 1,9 incidenti al chilometro ogni anno. Questo significa che nel capoluogo lombardo si supera di 12 volte il dato nazionale.
In questa particolare graduatoria il secondo gradino del podio è occupato dalla SS 036 del Lago e dello Spluga, nei pressi di Como, (19,5 incidenti/km). Medaglia di bronzo per la A4 Torino-Trieste (18,5 incidenti/km). Solo su queste tratte il numero di incidenti è 7 volte superiore al resto della rete extraurbana.
Al quarto posto si colloca invece il Raccordo Tangenziale Nord di Bologna (18,3 incidenti km/anno dallʼ11° al 14° chilometro), seguito dall’Autostrada A20 Messina-Palermo con 18 incidenti km/anno. In graduatoria troviamo poi la SS16 Adriatica dal km 203 al km 206 e al settimo posto il Grande Raccordo Anulare di Roma dal km 36 al km 46 (15,2 incidenti al km/anno). Ottava piazza per un altro tratto della capitale, la A24 nel tratto urbano GRA-Portonaccio. La pericolosità delle strade metropolitane è certificata dal 9° posto della Tangenziale di Napoli e dal 10° di una seconda tratta della A4 Torino-Trieste (dal km 126 al km 130).
Incidenti stradali: più cautela con le due ruote
L’analisi condotta dall’ACI ha inoltre messo in evidenza i pericoli che si possono correre quando ci si sposta con un veicolo a due ruote (moto e biciclette). In questo caso l’indice di mortalità è molto più elevato rispetto alle auto:5 morti ogni 100 mezzi coinvolti in incidente contro gli 0,66 decessi delle auto. Per le biciclette la strada più pericolosa dʼItalia è statale 11 Padana superiore tra i km 421 e 426.
L’analisi dei dati evidenzia i tratti più pericolosi delle statali. Al vertice delle tratte più
pericolose per le due ruote c’è la SS 011 Padana Superiore, seguita dalla SS 009 via Emilia e dalla SS 233 Varesina.