È la nuova frontiera automotive. Eppure, in Italia si fatica ad abbracciare un cambiamento che, prima o poi, arriverà. L’auto guida autonoma pare in effetti figlia di una visione fantascientifica. Altisonanti (e ambiziose) presentazioni nei grandi saloni del settore stanno provando a far cambiare idea sulla fattibilità. Ma affinché ciò accada toccherà attendere ancora anni.
Auto guida autonoma: perplessa quasi la metà degli italiani
A dimostrarlo il “Rapporto Censis-Michelin sulla mobilità degli italiani”. In base all’indagine condotta dall’Istituto il 48% non ha fiducia poiché ritiene che una persona al volante dia maggiori garanzie di sicurezza. Mentre il 22% si dichiara indifferente alla novità, solo il 30% è invece favorevole alla macchina senza conducente. Le statistiche sono state probabilmente influenzate dalla novità che ancora rappresenta la tecnologia self-driving car. E l’incognito, per sua natura, mette preoccupazione. Per un sondaggio più attendibile si chiede ai produttori, in sinergia con società terze, di mostrare risultati tangibili. Una pubblicità negativa, probabilmente, deriva, anche dagli incidenti registrati durante le sessioni di test delle vetture a guida autonoma.
Mezzi di trasporto alternativo
A ogni modo, sempre dalla stessa indagine si evidenzia che l’auto rimane il mezzo di mobilità preferito. 27 milioni di italiani si avvale della macchina per i propri spostamenti, pari al 65,4% (+17,4% rispetto al 2001). Prezzi in continuo aumento e servizi inefficienti, tra ritardi e ulteriori disagi, penalizzano i servizi di trasporto pubblico. In calo anche la quota di cittadini che utilizzano la bici (-10,4%, 1,4 milioni di persone) e si spostano a piedi (-23,6%, 7,1 milioni).
Alla faccia delle legge anti-auto…
Insomma, tra i mezzi di trasporto la macchina fa piazza pulita. Prevedibile, ma fino ad un certo punto. I provvedimenti che alcuni Comuni hanno recentemente emanato dovrebbero infatti indirizzare verso mezzi alternativi. Si pensi ai blocchi traffico (totali e parziali) e alle ZTL, in aumento. Uno degli ultimi casi è l’area B Milano, che scatterà il prossimo 25 febbraio. E allora come mai gli italiani puntano, in larga maggioranza, sull’auto? Plausibilmente due fattori: le poche alternative e un pizzico di (mal)sana pigrizia…