Non si può piacere a tutti. Anche se accolta con qualche mugugno, alla fine i risultati della 996 le hanno dato ragione. Risollevando le sorti della Porsche, che attraversava un periodo di crisi.
Guarda avanti
Nel 1997 la Porsche 911 raffreddava il motore ad aria. Introdotto dalla 996, il raffreddamento a liquido del motore divide gli appassionati. Meno poetico, ma obbligatori per rispettare le norme anti-inquinamento. E poi le prestazioni migliorano. Caratteristici i fari anteriori agli occhi di bue. Bello voluminoso il “lato B”: dal tetto la linea scivola fino alla fine della macchina, i “rigonfiamenti” partono dalla base del parabrezza e terminano nei fari anteriori, mentre i passaruota sono imponenti.
Inattaccabile sul rendimento in pista
Il telaio è una novità assoluta, e il motore 3.4 eroga 300 CV. Carrera 4, Carrera 4S, GT3 (386 CV), Turbo (420 cavalli, che salgono a 450 con la Turbo S) e GT2 le versioni più significative. Potenza coniugata al piacere puro di guida. Come una sportiva di tale livello deve essere, la 996 esaudisce i desideri più reconditi del guidatore incallito. Una qualità contro cui nessuno può muovere un’obiezione. Rinnovamento alla gamma motori apportato all’alba del nuovo millennio: oltre all’aggiornamento dei fari, il restyling 2002 porta in dote un 3.6 da 320 cavalli.
Un investimento sicuro
All’interno l’elettronica di bordo migliora sensibilmente, come l’assemblaggio. Il livello di comfort tocca poi livelli senza precedenti. E, sul versante della sicurezza, la struttura degli airbag è molto più protettiva in caso di impatto. Ecco che le vendite decollano: 68.000 unità per la 993, 175.000 per la 996. Più del doppio. Segno che il cliente, in fondo, è soddisfatto. Consenso che prosegue fino ai giorni nostri, con i collezionisti disposti a spendere belle cifre per accapparrarsela. Da questo modello la gamma “esplode”,
coinvolgendo pure la mostruosa GT2 e la pistaiola GT3.