Si tratta di un evento destinato a passare alla storia perché è la prima volta che Bridgestone fa registrare una perdita annuale. Questa comunicata nel 2021 è l’unica registrata negli ultimi 69 anni. Il secondo produttore di pneumatici al mondo sconta la progressiva riduzione delle attività sociali durante la pandemia del coronavirus, che ha limitato la circolazione di auto. Nulla di sorprende alla luce delle difficoltà registrate in tutto il settore automotive.
Nel dettaglio, nel 2020 l’azienda giapponese ha registrato un rosso di 23,3 miliardi di yen, equivalenti a 181 milioni di euro, rispetto all’utile di 240 miliardi di yen nel 2019. Il risultato operativo è sceso del 35%, a 223 miliardi di yen, comunica Bridgestone, mentre il fatturato ha segnato un calo del 14,6%, dovuto alla flessione delle vendite di pneumatici per autovetture e furgoni (-16%) e quella dei camion e pullman (-13%).
Perché Bridgestone è per la prima volta in perdita
La maggiore contrazione del business è avvenuta nei primi sei mesi del 2020, in concomitanza con le restrizioni imposte in diversi paesi su scala globale e la ridotta libertà di movimento della popolazione hanno avuto un importo enorme sull’attività di Bridgestone. Le vendite hanno registrato una ripresa nell’ultimo trimestre dell’anno in Europa e negli Stati Uniti, ma non in maniera sufficiente a bilanciare il passivo dei primi sei mesi.
Per l’intero 2021 Bridgestone stima un utile in rialzo dello 0,5% a 261 miliardi di yen e un fatturato di circa 3.000 miliardi. In una videoconferenza, l’amministratore delegato Shuichi Ishibashi ha detto che l’azienda prevede un ampio piano di ridimensionamento della produzione, nella misura del 40% nei prossimi due anni.
Ma non si ferma l’innovazione di Bridgestone
In questo contesto, Bridgestone, Arlanxeo, produttore mondiale di gomma sintetica, e Solvay, una delle principali società scientifiche mondiali e leader mondiale nella silice altamente dispersibile, hanno annunciato il lancio di Techsyn, una nuova piattaforma tecnologica per pneumatici che consente ai pneumatici di fornire resistenza e prestazioni ambientali.
Techsyn combina gomma sintetica chimicamente ottimizzata con silice su misura, interagendo a livello molecolare, per fornire prestazioni eccezionali senza compromessi. Mentre Bridgestone si trasforma per diventare un’azienda di soluzioni sostenibili entro il 2050 – guidata dal suo Sustainability Business Framework e da una serie di obiettivi incentrati sulla sostenibilità a medio-lungo termine – il lancio di Techsyn segna una svolta significativa.
Bridgestone sta preparando l’implementazione di Techsyn per la produzione di massa, pensando a varie categorie di pneumatici e veicoli. Bridgestone, Arlanxeo e Solvay hanno sviluppato una roadmap di tecnologie in cui una stretta collaborazione sarà essenziale per muoversi lungo il modello identificato con Techsyn e creare sinergie più efficaci.