“Italiani dipendenti dalle auto”, almeno così dimostravano i dati della ricerca di ACI e Fondazione Caracciolo presentati nello scorso autunno, sul primato dell’Italia in Europa per quanto riguarda il maggior numero di auto per abitante. La dipendenza tutta italiana al trasporto in auto anche per brevi tratti conferma quanto sia difficile cambiare le nostre abitudini. Analizzando però l’elaborazione dell’Osservatorio Autopromotec sulla base di dati Aci, pubblicata il 9 luglio, la situazione per quanto riguarda le grandi città metropolitane, sembra essere in inversione di tendenza con una diminuzione del parco circolante delle auto.
DEMOTORIZZAZIONE METROPOLITANA – I dati di riferimento vanno dal 2008 al 2014 e prendono in esame le dieci città metropolitane. L’andamento dimostra che il parco delle autovetture circolanti nelle città è mediamente diminuito del -6.7%. A guidare la variazione con segno negativo ci sono le città più grandi (a eccezione di Torino) con Milano copofila con una netta diminuzione del -22.3%, a seguire Bari con la diminuzione del -19.7%, Roma (-4.7%), Genova (-2.5%) e Napoli (-2.1%). La situazione è paradossalmente diversa per quanto riguarda le altre città più piccole, che mostrano tutte un aumento delle auto, con Reggio Calabria capofila con +3.7%.
MIGLIORAMENTI – Tralasciando il paradosso di Venezia con un aumento del 2.3% e una superficie più piccola delle altre città, le motivazioni dietro i segni negativi e positivi delle altre possono essere riconducibili a cause opposte. Innanzitutto, grandi città come Milano, Napoli e Roma hanno avviato politiche di limitazione della circolazione cittadina con zone a traffico limitato, divieti stringenti e parcheggi sempre più cari, che fanno da deterrente all’utilizzo delle auto. Inoltre, lo sviluppo del trasporto pubblico locale in queste città, offre una soluzione alternativa più economica agli stressanti viaggi in auto e alle interminabili ricerche di parcheggio. Da non sottovalutare è poi lo sviluppo dei servizi di car pooling come Blablacar, Cart2go e Uber che rappresentano un’alternativa comoda ed economica all’intasamento delle strade.
DATI CONTRASTANTI – Appare ininfluente, invece, il peso della crisi economica, in quanto la dipendenza degli italiani dalle auto supera anche i costi non proprio bassi di rifornimento. I dati crescenti delle altre città, invece, rispecchiano l’andamento nazionale, dovuto alla cronica dipendenza al trasporto su quattro ruote, all’insufficienza dei trasporti pubblici e ai ritardi negli investimenti sui mezzi a energia pulita come le auto elettriche.
I dati devono essere analizzati quindi in maniera approfondita, perché, sebbene in alcune città italiane la strada intrapresa appare quella giusta, il resto del Paese sembra essere rimasto sostanzialmente indietro.