Segnaletica stradale: discrezionalità dei Comuni e proventi delle multe

La Cassazione conferisce piena libertà ai Comuni sulla segnaletica stradale. Possibile utilizzare i proventi delle multe devono sottostare ai vincoli di destinazione.

La Cassazione prende posizione sulla segnaletica stradale dei Comuni. Con sentenza 1289/2017 viene stabilito su chi deve ricadere la responsabilità.

Libero arbitrio alla pubblica amministrazione

II caso in questione riguarda un incidente mortale fra una moto (il cui conducente è deceduto nella circostanza) e un’auto. In base alle ricostruzioni il sinistro sarebbe accaduto in corrispondenza di un incrocio fra strade senza cartelli. Secondo una parte coinvolta, la responsabilità va attribuita al Comune proprietario della strada. Opinione con cui la Cassazione non concorda: “La pubblica amministrazione ha un ampio potere discrezionale nella scelta dei luoghi dove apporre i segnali di pericolo, che trova un limite soltanto nel caso in cui si verifichi un’ipotesi di insidia o trabocchetto, caratterizzata dalla non visibilità del pericolo”.

Il Codice regola la circolazione

Compito del Comune è quindi piazzare i cartelli se ci sono insidie o pericoli, nascosti e non prevedibili. Le norme del Codice della Strada sono altrimenti sufficienti a regolare la circolazione e a garantire l’assenza di inconvenienti. In definitiva il Comune non ha responsabilità per l’impatto e non deve risarcire nessuno. Non è dimostrato il collegamento tra la mancanza della segnaletica e il sinistro.

I vincoli dei proventi

Su una questione attinente ha avuto modo di esprimersi la Corte dei conti: i proventi delle multe. Il Comune di Cogoleto ha presentato domanda e riguarda l’articolo 208 del Codice della Strada. Nel caso specifico l’interrogativo era se veniva concesso l’utilizzo di quanto incassato per la luce delle vie pubbliche. I giudici si sono dichiarati d’accordo, purché venga rispettato il vincolo di destinazione per le entrate derivanti dalla sanzioni per violazioni al Codice della Strada. Vanno invece impiegate le somme per interventi in materia di sicurezza stradale. Correlazione che svanirebbe se riguardassero l’illuminazione di un parco pubblico o di una zona cittadina nei quali non ne verrebbe coinvolta la circolazione delle auto. Se le luci illuminano tuttavia le vie trafficate, allora rientrano a tutti gli effetti fra gli interventi finanziabili con le multe.

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