Multe auto e notifiche: le nuove scadenze dopo il lockdown 2020

Il certificato di taratura può slittare di 90 giorni

Non c’è speranza di opporsi a una sanzione per eccesso di velocità per via della scadenza del certificato di taratura del misuratore. Lo ricorda il Sole 24 Ore secondo cui per la normativa generale la taratura deve avvenire una volta all’anno e rientra nella sospensione dei termini amministrativi prevista dall’articolo 103 del decreto legge Cura Italia. Di conseguenza la validità di un certificato di taratura in scadenza entro il 31 luglio 2020 deve ritenersi prorogata automaticamente fino a 90 giorni dopo che sarà stata dichiarata la cessazione dello stato di emergenza. Il punto è proprio questo, quando avverrà? Attualmente è prevista proprio per il 31 luglio, ma potrebbe essere prorogata al 31 ottobre. Il chiarimento è arrivato con nota 3443 del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

Multe auto e certificato di taratura

All’inizio del lockdown, fa ancora presente il quotidiano economico-finanziario, si era posto il problema della scadenza dei certificati di taratura. L’attività delle aziende accreditate per effettuare questa operazione non era stata riconosciuta essenziale dai vari decreti della presidenza del Consiglio dei ministri e di conseguenza i certificati in scadenza in quel periodo non sono stati rinnovati. Non ci dovrebbe essere alcun impatto sulle sanzioni, ma la nota del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti è solo un parere e può essere quindi disattesa da un giudice in caso di ricorso contro un verbale. Stessa cosa per le altre infrazioni rilevate con apparecchi soggetti a controlli periodici.

Notifiche multa auto, riecco la modalità ordinaria

Sempre il Sole 24 Ore rimanda al periodo di inizio del lockdown in cui il governo aveva stabilito che le notifiche delle multe auto dovessero avvenire citofonando per avvisare che l’atto veniva messo nella cassetta postale e attestando la risposta positiva sentita dalla voce dell’interlocutore. Adesso le modalità di notifica sono tornate quelle ordinarie con la consegna nelle mani del destinatario, di suoi conviventi o del portinaio, in assenza dei quali si riporta il plico in un ufficio postale e, trascorsi 10 giorni senza che venga ritirato, la notifica si considera effettuata per compiuta giacenza.

Per gli atti non ritirati tra il 17 marzo e il 30 aprile 2020, il calcolo del periodo della giacenza decorre dal 30 aprile, per cui la notifica dovrebbe essersi perfezionata il 10 maggio. Ma il decreto legge ha sospeso le notifiche fino al 15 maggio, per cui – sottolinea il quotidiano – è come se i destinatari le avessero ricevute in quest’ultima data. Di conseguenza i 60 giorni per ricorrere al giudice di pace o pagare in misura ridotta sono scattati dal 15 maggio.

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