Come vengono assegnate le targhe?

Una targa con lo standard usato dal '94
Una targa con lo standard usato dal '94

La domanda su come vengono assegnate le targhe è interessante, ma la risposta ha del misterioso. Ha a che fare con la politica, con il campanile, con il fascismo e il Comune di Milano. Insomma, la risposta a questa domanda può essere data in due modi, quello semplice (dal ’94 vengono assegnati ad ogni provincia lotti con combinazioni da 4 lettere e 3 cifre) o quello complicato, e noi di AutoToday ovviamente, sceglieremo quello complicato, andando a risalire se non ad Adamo ed Eva quantomeno alla fine del XIX Secolo.

Le targhe del Comune di Milano e le prime del Regno

Milano, capitale economica del Regno d’Italia, fu la prima città a richiedere una targa alle autovetture, ricalcata sulla normativa nazionale del 1897 che imponeva ai possessori di velocipedi l’apposizione di una targa sul veicolo. Mentre la prima legge sulla circolazione delle autovetture risale a qualche anno dopo, al 1901. La targa, secondo quella legge, doveva essere a cura del richiedente e concessa dalla Prefettura e portava il nome della privincia e il numero della targa rilasciata. Dal 1905, le targhe furono sostituite da un numero a due cifre che indicava la provincia e un numero a tre che, progressivo. Fu l’ultima riforma prima del Fascismo.

Dal 1927 al 1994

In questo periodo, l’algoritmo fu la sigla a due caratteri della provincia, accompagata da un numero a 6 che arrivava fino a 999.999. Al milione, si aggiungeva una lettera. La formula aveva diverse varianti, con la sigla della provincia che era posta dopo il numero fino al 1932. Il materiale fu il metallo dal ’32 al ’76 e dall’85 al 94. Gli altri anni, fu di plastica. Lo sfondo fu nero fino al 1985, mentre le cifre furono arancioni tra il 1976 e il 1985.

Con il ’94, cambia tutto

Esaurite le cifre (e le lettere) la Motorizzazione ha lanciato un nuovo sistema a tre cifre e quattro lettere, abbandonando la provincia. Il sistema è stato rivisto nel ’99 con l’aggiunta di uno spazio per la provincia e per l’anno di immatricolazione ed è stato copiato anche dalla Francia. Secondo gli esperti, dovrebbe sfornare targhe fino al 2074 ma, visto il tasso delle nuove immatricolazioni, il pediodo potrebbe allungarsi fino al XXII Secolo inoltrato. In sostanza, vengono assegnati dei lotti di 1000 combinazioni alle province che le assegnano (a caso) ad ogni veicolo. Il primo lotto fu affidato a Terni, con la combinazione AA 000 AA.

Articolo precedenteNuova Peugeot 308 Sw, Auto dell’Anno 2014
Prossimo articoloLexus NX, presentato al Salone di Pechino il nuovo SUV intermedio