Codice stradale biciclette: norme e sanzioni

I dettami del CdS dedicati ai cosiddetti velocipedi. E per la gioia di molti automobilisti, i ciclisti devono obbligatoriamente circolare in fila indiana, anche con la carreggiata libera.

Codice stradale biciclette
In attesa delle modifiche che forse saranno introdotte il prossimo anno, vi proponiamo un'analisi dei dettami contenuti dal Codice stradale biciclette.

Automobili e biciclette, uno strano rapporto. Automobilisti infuriati con i ciclisti che procedono al centro della carreggiata, specie la domenica. Chi va in bici, al contrario, si lamenta per la poca attenzione delle autovetture nei loro confronti. Le due fazioni sono in guerra, o poco ci manca, anche perché in Italia siamo soliti prendere qualsiasi schieramento (gulfi e ghibellini, fascisti e comunisti, juventini e resto del mondo) molto seriamente. C’è un documento che, però, regola la “convivenza” tra i due mezzi in strada: è il codice stradale biciclette, o meglio quella parte del CdS dedicata ai velocipedi (già, perché scrivere biciclette sarebbe stato troppo complicato…).

IL CAMPANELLO SAREBBE OBBLIGATORIO – In attesa dell’approvazione del nuovo CdS, che potrebbe entrare in vigore già il prossimo anno e interesserà anche chi circola in bici, osserviamo nel dettaglio il codice stradale biciclette, o meglio, i pochi articoli di questa Legge dedicati, appunto, ai velocipedi. L’articolo 50 definisce, appunto, cosa può essere considerato un velocipede e cosa no. In merito a questo articolo occorre ricordare che le bici elettriche non sono tutte dei velocipedi: quelle con pedalata assistita tramite un motore elettrico da 0,25 KW rientrano in questo novero, le altre sono ciclomotori elettrici e, di conseguenza, seguono la disciplina riguardante questi veicoli. L’articolo 68 elenca tutti gli elementi tipici di una bicicletta, tra i quali è opportuno ricordare alcuni accessori obbligatori quali il campanello (sì, anche per le bici da corsa e le MTB se non impegnate in manifestazione sportive riconosciute) e le luci anteriori e posteriori (senza le quali la bici non può essere condotta né dopo il tramonto, né in caso di scarsa visibilità diurna). Sono previste multe salate per i trasgressori, fino a oltre 1.500 euro.

COME DEVE PROCEDERE UN CICLISTA IN STRDA – L’articolo 148 del codice stradale biciclette è il più eloquente e s’illustra da solo: i velocipedi “devono circolare sulla parte destra della carreggiata e in prossimità del margine destro della medesima, anche quando la strada è libera”. L’articolo 182 aggiunge altre regole obbligatorie per chi si sposta in bicicletta. Il comma 1, ad esempio, sentenzia che “i ciclisti devono procedere su unica fila in tutti i casi in cui le condizioni della circolazione lo richiedano e, comunque, mai affiancati in numero superiore a due“. Lo stesso articolo ricorda che i ciclisti devono sempre tenere braccia e gambe sul manubrio e sui pedali, ma è consentito guidare il veicolo con una sola mano in caso di bisogno (es. prendere una borraccia). Ai trasgressori dei dettami contenuti in questo articolo, che di fatto vieta anche di poter trasportare un’altra persona su una bici (salvo il mezzo non sia appositamente omologato), saranno applicate multe che vanno dai 23 ai 192 euro. L’articolo 182 è disciplinato anche da un apposito regolamento che, all’articolo 377, definisce in maniera ancora più dettagliata la “circolazione dei velocipedi”. Regolamento che, di fatto, vieta molte consuetudini tipiche dei ciclisti: in caso di attraversamento di carreggiate con traffico intenso, il ciclista deve spostare il veicolo a piedi, solo per fare un esempio. L’articolo 377, infine, ricorda che tutti i dispositivi contenuti nel codice stradale biciclette devono essere applicati anche lungo le piste ciclabili.

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