Bollo auto: la normativa in vigore negli altri Paesi europei

Come cambiano i parametri in altre Nazioni del Vecchio Continente

La possibile abolizione del bollo auto è fortemente discussa nell’ultimo periodo, complice la proposta, approdata in Parlamento poco tempo fa, che prevede la sostituzione della tassa di possesso con un’accisa pari a circa 15 centesimi per ogni litro di carburante venduto. Sotto vi raccontiamo come funziona l’imposta negli altri Paesi dell’area europea.

DALLE PARTI DI BERLINO – Il nostro Paese riscuote annualmente circa 6,1 miliardi di euro (ultimo dato del 2014) tra vetture e veicoli commerciali. Relativamente ai cosiddetti “major markets” dell’Unione Europea, la Germania incassa più soldi, precisamente 9 miliardi di euro (2012). Prese in considerazione la cilindrata e le emissioni di anidride carbonica, per 100 cm3 le auto a benzina pagano 2 euro, mentre le Diesel 9,5. In entrambe le categorie vanno aggiunti 2 euro per ogni grammo di CO2 superiore ai 95 g/km.

ALLA CORTE DELLA REGINA – 7,4 miliardi li riceve invece il Regno Unito. Peculiare la suddivisione in tredici scaglioni progressivi sulla base delle emissioni di CO2, che dal 2001 hanno sostituito la cilindrata. Detto che fino a 100 g/km non viene versato alcun contributo, 180 sterline sono richieste per le vetture che ne emettono da 151 a 165. La spesa maggiore, pari a 505 sterline, riguarda i mezzi eccedenti la soglia dei 205 g/km. Sempre in Gran Bretagna la tassa è pagabile per l’intero anno oppure sei mesi, con un importo leggermente superiore.

LE POLITICHE AMICHE DEI CITTADINI – Passati alla Spagna, dove arrivano 2,8 miliardi, il metodo di conteggio ricorda i nostri vecchi “cavalli fiscali”, un valore calcolato dagli uffici governativi. Quattro gli scaglioni: potenza uguale o inferiore a 8 cavalli fiscali (importo minimo 12,62 euro), 8-11,99 (34,08), 12-15,99 (71,94), 16-19,99 (89,61), uguale o maggiore a 19,99 (112). Gli importi però possono variare da città a città, vedi Madrid dove un veicolo con più di 19,99 cavalli fiscali paga almeno 202 euro. La Francia raccoglie solo 997.000 euro, anche perché l’impegno economico matura solo se il mezzo di proprietà va oltre i 190 g/km in termini di CO2 emesso. In tal caso bisogna versare la tassa fissa di 160 euro.

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