Stabilmente nell’elenco delle best seller in Italia e in tutto il Vecchio Continente, la Ford Fiesta è una delle auto più vendute degli ultimi 40 anni. Giunto ormai alla sesta generazione (mk VI), il modello è negli showroom dal lontano 1976. Il suo appeal tra gli automobilisti non ha mai conosciuto un momento di flessione. Cosa c’è però, alle origini di questa vettura divenuta ormai iconica? Perché piace così tanto? Ve lo spieghiamo raccontandovi cinque cose che forse non sapete sulla Ford Fiesta.

W IL RE – Ford sul finire degli anni Sessanta faticava a imporsi in Europa. La Escort era un modello vecchio e in listino la casa di Dearborn non aveva delle Segmento B in grado di reggere il confronto con la Fiat 127 e la Renault 5, best seller dell’epoca. L’Ovale Blu, però, non si perse d’animo e diede avvio, già nel 1969, a un ambizioso progetto per realizzare una vettura compatta a trazione anteriore, caratterizzata da consumi contenuti e buone prestazioni. Fondamentale per la realizzazione del modello fu il completo appoggio di Re Juan Carlos, appena incoronato sovrano di Spagna, che caldeggio l’edificazione dei nuovi stabilimenti Ford ad Almussafes, nell’area di Valencia, destinati alla produzione della Fiesta.

UNA FIAT 127 CAMUFFATA – Ford assegnò il compito di definire la maquette della Fiesta a un insieme di centri stile europei e statunitensi. Alla fine fu scelto il prototipo denominato Wolf, realizzato dalla Ghia di Torino su disegno di Tom Tjaarda e Paolo Martin. Lo stesso Martin, pochi anni fa, ha dichiarato che per accelerare la realizzazione del prototipo, la carrozzeria del modello fu montata sul pianale di una Fiat 127 acquistata da un suo amico.

LA FORD AMIGO – Il progetto della Ford Fiesta fu elaborato nel 1969 e autorizzato nel 1973: nome in codice Bobcat, ossia lince, felino tipico dell’America Settentrionale. A pochi mesi dalla presentazione ufficiale, però, il modello non aveva ancora un nome ufficiale. Lo staff creativo di Ford non sapeva decidersi tra cinque nomi: Bravo, Fiesta, Amigo, Strada e Pony. Fu Henry Ford II, nipote del leggendario fondatore dell’Ovale Blu, ha prendersi la responsabilità di battezzare l’auto Fiesta, ritenendolo un nome frizzante e gioioso, in grado di suggellare l’alleanza tra l’azienda statunitense e la Spagna. I creativi avrebbero preferito Amigo, ma la decisione di Ford Jr si rivelò più azzeccata. Da notare che Bravo e Strada saranno in seguito usati da Fiat per battezzare due sue vetture.

MONTECARLO, MON AMOUR – Fondamentale per il successo commerciale della Ford Fiesta fu il Rally di Montecarlo del 1979, disputatosi sotto la neve, alla quale parteciparono due vetture dell’Ovale Blu: una era guidata dalla coppia Roger Clark e Jim Porter, mentre la seconda da Ari Vatanen e David Richards. Le convincenti prestazioni del modello nella competizione di rally più nota al mondo, fece schizzare in alto le vendite in Europa della piccola Ford Fiesta e spinse l’Ovale Blu ad offrire agli acquirenti anche una versione sportiva del modello, con assetto ribassato e due carburatori Weber per portare il 1.3 litri da 65 a 77 CV.

FIESTA IN THE UK – Nel 2005, per i 30 anni di vita del modello, Ford diffuse i dati di vendita della Fiesta che, proprio in quel periodo, veleggiava intorno ai 12 milioni di esemplari immatricolati nel solo Vecchio Continente (oggi siamo vicini ai 15 milioni). L’anno di grazia per la Ford Fiesta fu il 1992 quando furono immatricolate 648.781 unità della fortunatissima terza serie. Il principale mercato per questa piccola berlina è la Gran Bretagna, seguita dalla Germania e dall’Italia. In Inghilterra è amatissima: nella sola terra di Albione ne sono stati venduti quasi 5 milioni di esemplari. Il noto programma della BBC Top Gear elesse la Ford Fiesta ST Car of the Year nel 2013, premio che da queste parti, considerando la popolarità della trasmissione, vale molto di più di quello “ufficiale“.