Ormai tutti gli utenti della strada rallentano solo in prossimità dei sistemi di rilevamento di velocità, piazzati in rettilineo per motivi logistici. La Francia sperimenta autovelox in curva, allertata da numeri inquietanti: in prossimità, il 43% dei motocilisti ha avuto incidenti.
Autovelox in curva: annullati migliaia di verbali
Secondo uno studio della Sécurité Routière, l’eccesso di velocità è una costante fissa in tutti i casi. Nel mese di agosto, un automobilista, “pizzicato” sull’autostrada A3 a Montreuil (nella regione dell’Île-de-France), alle porte di Parigi, ha visto accolto il suo ricorso al giudice. Sentenza motivata dal cattivo stato della segnaletica di avviso della velocità. Annullate, per la stessa ragione, alcune migliaia di verbali. Ed effettuati i conseguenti rimborsi e restituzione dei punti decurtati.
Autovelox in curva: Alice nel paese dei motori
Si chiama Alice il nuovo strumento. Basato sulla tecnologia Poliscan Speed Lidar di Vitronic, è una specie di carrello collocabile su tutti i punti pericolosi e può restare autonomamente operativo anche nelle zone più sperdute per almeno 5 giorni, grazie alle batterie di cui è dotato. Avvolto da un involucro in metallo antiproiettile, scansiona fino a 4 corsie e 2 sensi di marcia, riconoscendo la classe dei veicoli. Portato prevalentemente su strade di montagna o campagna, punisce i trasgressori senza il presidio della polizia.
Autovelox in curva: controlli aumentati
“Seguendo la linea operativa spagnola e di molti paesi del nord Europa, infatti – commenta Giordano Biserni, presidente dell’Asaps (Associazione Sostenitori e Amici della Polizia Stradale) – da questo mese anche sulle strade di Francia il semplice radar non poteva bastare più: ormai, tutta l’utenza si è abituata a rallentare solo in prossimità dei punti neri, quelli in cui le autorità transalpine avevano installato gli odiati controllori elettronici con i relativi preavvisi, e così è nata l’idea di rendere dinamiche le postazioni e di allargare il ventaglio dell’accertamento“.