Tasso alcolemico: come calcolarlo a casa

Il ministero della Salute ha messo a disposizione una simulazione.

Tasso alcolemico

Alcool e guida? No grazie. Il Codice della Strada prevede un limite massimo di 0,5 g/l, ma tolleranza zero per i neopatentati. Ecco come calcolare il tasso alcolemico.

Tasso alcolemico: di quali variabili tiene conto la simulazione

Il ministero della Salute propone un simulatore per migliorare la sicurezza stradale. Il valore di alcolemia varia in base al sesso, al peso corporeo, all’essere a stomaco vuoto o pieno, alla quantità e tipologia di bevande assunte. Si riferisce a un’assunzione entro i 60-100 minuti precedenti e varia se fatto subito o a distanza di ore. La misurazione non tiene conto di fattori come stanchezza, abitudine a bere, fumo, interazione coi farmaci o malattie.

Tasso alcolemico: effetti controindicativi per l’abuso

Bere troppo è particolarmente nocivo. Diversi gli effetti controindicativi: alterazione dell’umore, disorientamento, compromissione della capacità di giudizio, perdita di autocontrollo, comportamenti socialmente inadeguati e cattiva visione. Effetti sulla guida che vanno ad unirsi alle conseguenze sull’organismo. I numeri non mentono mai e, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’uso di alcol nel 2012 ha causato nel mondo 3,3 milioni di morti, ossia il 5,9% di tutti i decessi.

Tasso alcolemico: le conseguenze di un cattivo stile di vita

L’alcool è una sostanza tossica, potenzialmente cancerogena e con la capacità di indurre dipendenza. A differenza di quanto spesso si sostiene, non possiede proprietà nutritive e il consumo non serve nè all’organismo nè alle sue funzioni. Bere bevande alcoliche aumenta il rischio dell’insorgenza di numerose patologie: cirrosi epatica, pancreatite, tumori maligni e benigni, epilessia, disfunzioni sessuali, demenza, ansia, depressione. La comunità scientifica internazionale ha ampiamente dimostrato che incrementa la possibilità di sviluppare 200 patologie. In conclusione, sapete come calcolare il consumo alcolico, ma non fategli troppo affidamento: è impossibile infatti identificare dei livelli di consumo innocui per la salute.

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