Nella serie di adempimenti che ogni proprietario di autoveicoli deve ricordare di rispettare non manca di certo la revisione. Una procedura necessaria per percorrere le strade europee e utile strumento per assicurare il guidatore della validità dell’impianto meccanico.
LA NORMATIVA – Ben definita la tempistica entro il quale svolgere la procedura, pari a quattro anni dopo l’immatricolazione, entro il mese in cui è stata rilasciata la carta di circolazione (da portare con sé al momento della verifica), ridotta poi a due anni esatti. La disposizione si riferisce alle autovetture, agli autocarri e agli autocaravan fino a 35 quintali di portata massima, ai ciclomotori e motocicli, ai veicoli per trasporto promiscuo, ai tricicli e ai quadricicli, alle motocarrozzette e ai quad. Con periodicità annuale vanno invece sottoposti a controlli i mezzi da noleggio con conducente, le ambulanze, i taxi, i veicoli atipici, gli autocarri e i rimorchi con massa massima superiore ai 35 quintali. Il costo della revisione, indicato da tariffa ministeriale, pari a 65,68 euro (uguale per ogni mezzo).
LE SANZIONI – In caso di inadempimento, e di controllo stradale condotto dalla Polizia, il possessore della vettura va incontro a diverse pene (disposte dall’articolo 80 del Codice della Strada), a cominciare da una multa che va dai 159 ai 639 euro (raddoppiata se si è recidivi) in caso di circolazione senza avvenuto controllo. Somma portata dai 398 ai 1596 e dai 1842 ai 7369 euro nell’eventualità, rispettivamente, di circolazione con mezzo “sospeso” (cioè che non ha superato il test, soggetto inoltre al fermo amministrativo di 90 giorni) o presentazione di revisione falsa. In aggiunta a ciò l’organo accertatore ritirerà la carta di circolazione, inviata all’ufficio della Motorizzazione Civile competente (da consultare nell’apposito sito) sul luogo in cui è stata accertata l’infrazione e resa soltanto in seguito a revisione effettuata. Una pena ulteriore, nel caso si venisse fermati in autostrada, consiste nel fermo amministrativo del veicolo e il conseguente impedimento al proprietario di rientrare nella propria residenza.