Il filtro aria motore è di fondamentale importanza per la tenuta della propria auto. Spieghiamo i problemi che può generare e come prevenirli.
DA NOVE NASCONO I GUAI
I propulsori endotermici al fine di funzionare hanno bisogno dell’ossigeno. L’aria atmosferica comprende tuttavia altri gas inerti come l’azoto (il 78%), contenente umidità e particelle solide in sospensione sia di origine naturale che derivanti dalle attività umane. All’interno del vano motore possono accidentalmente entrare elementi di dimensioni più consistenti della polvere che, se aspirate direttamente nel motore, rischiano di provocare seri danni. Le particelle solide entrate con l’aria causano a lungo termine usure precoci. Danneggiabili soprattutto fasce elastiche, pistoni e valvole. Sui motori ad iniezione elettronica elementi contaminanti si depositano con il tempo sulla valvola a farfalla e sul flussometro andando ad alterare il regime minimo e le prestazioni. Il filtro aria motore serve appunto ad evitare che tutto ciò avvenga.
SOLUZIONI EFFICACI
Se l’assenza del filtro produce un aumento del flusso d’aria aspirato, deve essere bilanciato con un incremento della quantità di carburante onde evitare miscele troppo “magre”. Il fenomeno contrario avviene nel caso di filtro aria eccessivamente intasato. In tali condizioni il volume d’aria aspirato dal motore risulterà insufficiente, la miscela aria-carburante sarà eccessivamente “ricca” con conseguente aumento del consumo e decadimento delle prestazioni. L’elemento filtrante per le auto di serie è normalmente realizzato in materiale cartaceo-cellulosico piegato a fisarmonica per aumentarne la superficie. A supporto bordi di tenuta in materiale plastico morbido resistente al calore o, nel caso di applicazioni sportive, in spugna, metallo o tessuto. Vantaggio di questi ultimi la possibilità di lavarli mediante appositi prodotti e ciò compensa il loro costo più elevato.
MEGLIO ASCOLTARE LE CASE
Assai varia la forma dei filtri aria motore: a ciambella, a pannello rettangolare o quadrato, oppure cilindrico o a tronco di cono. La scatola contenente il filtro è in genere in posizione accessibile. Consentita un’agevole sostituzione svitando le viti di fissaggio del coperchio. Eventuali viti tipo Torx richiedono apposito cacciavite per non danneggiarle. Sulla sostituzione meglio seguire le scadenze previste dalle case costruttrici. Il rimpiazzo va fatto generalmente ad ogni tagliando, quindi ad intervalli di 15mila-20mila km. A certe condizioni conviene però anticipare. Pensiamo ad esempio all’uso prevalente in città ad alto tasso di polveri sottili ed altri inquinanti come Roma o Milano.