Car pooling aziendale: cos’è e come funziona

Condividere i viaggi verso i luoghi di lavoro è ora possibile, grazie all'introduzione di Jojob

Ogni giorno che passa il fenomeno dell’inquinamento diventa una minaccia sempre più seria per l’ambiente. Impossibile restare impassibili di fronte al problema, visti i gravi danni che può arrecare alla salute, ma il coraggio di trovare soluzioni innovative come il car pooling aziendale induce certamente a guardare al futuro con ottimismo.

STORIA RECENTE – La condivisione dei viaggi non si può certo considerare nuova fra chi è abituato a muoversi di frequente, utilizzata, ad esempio, dagli studenti fuori sede. Grazie alla brillante intuizione di Gerard Albertengo, creatore di BringMe, ora migliaia di dipendenti, verosimilmente abitanti nelle zone limitrofe, possono però anche muoversi insieme verso gli stessi luoghi di lavoro. L’affascinante progetto si è potuto  concretizzare a partire dal 2014 grazie alla nascita di JoJob, servizio fornito di portale web e app da installare sugli smartphone in grado di alimentare un enorme bacino di utenza.

NE GUADAGNANO TUTTI – Promotrici del progetto le stesse ditte, disponibili a garantire questa soluzione di mobilità ai rispettivi dipendenti tramite informative e corsi supportati dalla sempre più popolare realtà informatica. Diversi i vantaggi che inducono a ‘tifare’ questa scelta, quali i parcheggi più liberi e la maggior puntualità dei lavoratori, a loro volta meno stressati e propensi a risparmiare.

COME FUNZIONA – Compiuta l’iscrizione, disponibile a qualunque impresa così come agli stessi privati (anche autonomi), è sufficiente consultare la mappa, localizzare il punto di arrivo e trovare altre persone lì dirette durante gli stessi orari, da contattare e a cui chiedere o offrire un passaggio. Concluso ciascun viaggio sia i passeggeri che l’autista vengono ricompensati da punti accumulabili, che assicurano sconti e promozioni. La stessa JoJob nelle ultime stime trimestrali, in occasione della Settimana europea della mobilità, ha dichiarato un consumo ridotto di anidride carbonica pari a 30 tonnellate, numeri che attestano un futuro ancor più ‘green’.

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