Una batteria auto la si definisce anche per quanti sono i suoi volt. Dati che esprimono, in maniera inequivocabile, se va buttata o è, ancora, efficiente.
Batteria auto: accumula e rilascia energia
Le batterie delle automobili sono costituite da un elettrodo positivo ed uno negativo, immersi in un elettrolita, sostanza che, in soluzione, si suddivide in ioni. Attraverso una reazione chimica, accumulano energia elettrica, poi rilasciata sotto forma di corrente continua. Una piccola scarica dà l’avvio al motorino di avviamento, e l’impianto elettrico rimane attivo. Tali dispositivi sono solitamente composti da elettrodi di piombo, immersi in acido solforico, diluito in acqua, perciò possono essere ricaricate, una volta esaurita la carica.
Sale la tensione…
La batteria al piombo da 12V è formata da 6 elementi, di 2 volt ciascuno, ognuno formato da: una piastra per il polo positivo; una piastra per il polo negativo; una soluzione elettrolitica formata da acido solforico e acqua distillata. La reazione di questi elementi con il piombo crea la tensione ai due poli. Ciascuna batteria prevede la tensione nominale (il c.d. “voltaggio”, misurabile senza nessun utilizzatore), la capacita’ nominale (“quantita’ di energia” che la batteria è in grado di accumulare, misurata in Ampere/Ora) e la corrente di spunto (più questo valore è alto e più la batteria sarà’ in grado di alimentare il motorino di avviamento in condizioni critiche).
Densimetro e Voltmetro, strumenti di misurazione
Due strumenti monitorano l’efficienza delle batterie. Il primo, detto Densimetro, stabilisce la densità dell’elettrolito e dunque la carica dell’elemento. Se si trova sul cursore rosso arancio, la batteria è fortemente scarica (densità tra 12,00-11,25); sul cursore bianco, la batteria è scarica (densità 12,50); cursore verde, la batteria è carica (densità superiore a 12,75). A verificare lo stato di carica batterie è il Voltmetro. La lettura deve essere impostata in corrente continua, e fondo scala di 20V. Con motore spento e nessun utilizzatore, il puntale nero va collegato al polo negativo, il puntale rosso a quello positivo. Quando la tensione scende sotto i 12,20 Volt è in corso la solfatazione, reazione chimica che trasforma il piombo degli elettrodi in solfato di piombo, rendendoli, a lungo andare, inutilizzabili. Il processo è causato da comportamenti sbagliati, come mantenere, per lungo tempo, l’impianto elettrico acceso, mentre l’auto non è in moto.