Batteria auto elettrica: rivoluzione copernicana dalla Germania

Il prototipo Embatt ridimensiona, drasticamente, la struttura del battery pack

In futuro le auto elettriche avranno un ruolo di primo piano. Una teoria che non necessita di dimostrazione: gli ultimi dati commerciali parlano da sé. Ma le loro batterie, finora, lasciano a desiderare. Troppo ingombranti, si perde in praticità. Dalla Germania la svolta che tutti aspettavano: un accumulatore, ad alta capacità, che ricorda, nella forma, una risma di fogli.

Batteria auto elettrica: Embatt, rivoluzione copernicana

Il prototipo Embatt punta a ridimensionare, drasticamente, la struttura stessa del battery pack. Una rivoluzione copernicana, opera del team Mareike Wolter, Project Manager della divisione Mobile Energy Storage Systems della FraunhoferGesellschaft di Dresda. Avviato tre anni fa, il progetto sta dando i frutti sperati. Come? Attraverso la condivisione di talento e idee. Affiancati ai ricercatori del Fraunhofer, i colleghi di ThyssenKrupp System Engineering e di AV Automotive Engineering.

Batteria auto elettrica: autonomia di 1.000 km

Triplice alleanza, per un brainstorming di successo nelle prime fasi, come si insegna nei corsi di marketing. Idee sparse, protese a capire come migliorare la “densità energetica”, in altre parole l’energia immagazzinata per unità di volume, delle batterie al Litio per le automobili. I loro sforzi si sono incanalati verso la Tesla Model S. “Abbiamo pensato che se riuscissimo a migliorare la densità energetica delle batterie, nello spazio dell’attuale pack della Model S ci sarebbe tanta energia da garantire un’autonomia di 1.000 km, ha dichiarato Mareike Wolter a Live Science.

Batteria auto elettrica: eliminato il complicato cablaggio

Appurato che quasi il 50% dello spazio di ogni elemento è occupato dall’involucro, dall’anodo (il polo negativo), dal catodo (il terminale positivo) e dall’elettrolita, il fluido che trasporta le particelle cariche. E anche il cablaggio, preposto a raccogliere la tensione, convogliandola all’impianto elettrico del veicolo, risulta ingombrante. “C’è molto spazio sprecato – spiega Wolter – ed il sistema ha parecchi componenti passivi: questo, dal nostro punto di vista, è un problema”.

 

 

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