Chi è causa del suo mal pianga sé stesso. Passare col semaforo rosso è garanzia di multa, meno chiaro è tuttavia quando ci si ferma pochi centimetri dopo la linea di arresto. Fino a poco tempo fa almeno, dato che la Cassazione ha avuto modo di pronunciarsi.
Semaforo rosso, dalla multa non si scappa
Con sentenza numero 460 dell’11 gennaio 2017 la Suprema Corte dice sì al verbale pure a chi supera appena appena la striscia bianca mentre il semaforo è rosso. Tolleranza zero quindi a coloro che infrangono il Codice della Strada, seppure di poco. La multa arriva a casa entro 90 giorni dalla data di accertamento dell’infrazione. Prevista una contravvenzione di 180 euro, spese di spedizione incluse (articolo 146 del Codice della Strada). Concesso comunque lo sconto del 30% se viene pagata entro 5 giorni.
Sospensione della patente ai recidivi
Alla Polizia va comunicato il nome del trasgressore al volante durante l’infrazione, punito con la sottrazione di 6 punti della patente. In caso di nessuna notifica una multa supplementare di 300 euro, con spese di spedizione. E prestate ascolto: pagare il verbale originario di 180 euro è insufficiente, tocca dare il nome del conducente. Guai peggiori se vengono preso 2 multe per passaggio col rosso nel giro di un biennio: sospensione della patente da uno a tre mesi. Punito naturalmente l’effettivo trasgressore, non il proprietario del mezzo.
Semaforo giallo
Passare col semaforo giallo non comporta invece alcuna multa. In tale situazione occorre massima prodenza. Evitate però di fare follie: occorre adottare un comportamento che non sia a rischio incidente. Come espressamente stabilisce il Codice della Strada “i veicoli non possono oltrepassare i punti stabiliti per l’arresto, a meno che vi si trovino così prossimi, al momento dell’accensione della luce gialla, che non possano più arrestarsi in condizioni di sufficiente sicurezza. In questo caso, essi devono sgombrare sollecitamente l’area di intersezione con opportuna prudenza”.