Passare col semaforo giallo è punibile con la multa. Lo sancisce una recente sentenza della Corte di Cassazione (la numero 11702 dell’11 maggio 2017), che ha respinto il ricorso di un’automobilista al Giudice di Pace.
La prudenza non viene meno
Gli Ermellini sono giunti a questa conclusione, in base al principio della prudenza. Ad un incrocio regolato da semaforo, bisogna pertanto adottare, sempre e comunque, le cautele dettate dal buon senso. Affermare che non c’era il tempo di fermarsi in sicurezza non viene ritenuta una valida giustificazione. La Suprema Corte rileva, in particolare, che “il riferimento al tempo psicotecnico per arrestare il veicolo al momento dell’accensione della luce gialla vale in relazione alla velocità del veicolo e non contravviene alla regola che in prossimità di un semaforo e/o di un qualsiasi incrocio bisogna moderare la velocità in base alle normali regole di comune prudenza”.
Rallentare anche col verde
Il principio è applicabile anche in presenza di semaforo verde. Come evidenzia la sentenza, “Il conducente che impegna un incrocio disciplinato da semaforo, ancorché segnalante a suo favore luce verde, non è esonerato dall’obbligo di diligenza nella condotta di guida che, pur non potendo essere richiesta nel massimo, stante la situazione di affidamento generata dalle indicazioni semaforiche, deve tuttavia tradursi nella necessaria cautela riconducibile alla ordinaria prudenza ed alle concrete condizioni esistenti nell’incrocio. L’osservanza di questa condotta è applicazione del più generale principio secondo cui il solo fatto che un conducente goda del diritto di precedenza non lo esenta dall’obbligo consistente nell’usare la dovuta attenzione nell’attraversamento di un incrocio (artt. 140, 141, 145 cds) anche in relazione a pericoli derivanti da eventuali comportamenti illeciti o imprudenti di altri utenti della strada che non si attengono al segnale di arresto o di precedenza (Cass. 21.7.2006 n. 16768)”.