Fatto partire dall’Antitrust un procedimento nei confronti dei principali player del ramo Rc auto in Italia. Accusata un‘intesa restrittiva della concorrenza.

ART. 101 TFUE

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, presieduta da Giovanni Pitruzzella, ipotizza un accordo che limiterebbe la concorrenza. Pratica che, se fosse confermata, violerebbe l’articolo 101 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TfUe).

COMPAGNIE NEL MIRINO

L’Antitrust spiega che l’origine degli accertamenti fa riferimento ad “alcune recenti dichiarazioni pubbliche del Gruppo Generali e del Gruppo Unipol, riferite al complesso del mercato, in merito all’eliminazione delle dinamiche competitive sul prezzo delle polizze Rc auto e alle rispettive strategie di prezzo sui propri aumenti dei premi”. Il procedimento interessa Unipol Gruppo Finanziario, UnipolSai Assicurazioni, Compagnia Assicuratrice Linear, Allianz, Genialloyd, Assicurazioni Generali, Generali Italia, Genertel, AXA Assicurazioni, Società Cattolica di Assicurazione – Società Cooperativa, Fata Assicurazioni Danni, Tua Assicurazioni.

TRAME NELL’OMBRA

Secondo l’Antitrust, “tali dichiarazioni potrebbero far venire meno l’incertezza sulla strategia futura di prezzo delle polizze auto e alimentare l’aspettativa che a eventuali aumenti, essendo generalizzati tra i principali player, non segua il rischio di perdere clienti, ossia potrebbero essere manifestazione di un’intesa restrittiva della concorrenza tra i principali operatori circa una possibile fine della ‘guerra dei prezzi'”.

UNIONE CONSUMATORI

La notifica è stata data durante alcune ispezioni effettuate dall’Autorità. In collaborazione con il Nucleo Speciale Antitrust della Guardia di Finanza. Ispezionate infatti le sedi di alcune società assicurative (UnipolSai, Allianz, Generali, AXA e Amissima) e dell’Ania. “Ottima notizia. Era ora che si facesse luce sul caro polizze. Nonostante in questi ultimi anni ci siano stati dei cali dei premi rc auto, infatti, prosegue il divario con tutti i principali paesi europei. Ricordiamo che secondo l’Ivass il divario dei prezzi con Francia Germania e Spagna nel 2015 è stato pari a 150 euro”, dichiara Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. Conclusione del procedimento fissato per il 31 marzo 2018.

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