Polizza cristalli: come funziona, cosa copre e quanto costa

Come scegliere la polizza cristalli adatta alle proprie esigenze? Ecco come funziona, cosa copre e quanto costa la copertura assicurativa per i “vetri” dell’auto.

La statistica a volte può essere più eloquente di molte parole. Ed in questo caso, i “freddi” numeri parlano chiaro: in Italia, ogni anno, il 5% dei veicoli circolanti sulle strade subiscono danni – di variabile entità – al vetro del parabrezza. Stiamo parlando, quindi, di quasi due milioni di “casi” nel giro di dodici mesi. Numeri importanti, che spiegano abbastanza chiaramente perché si sia diffusa la pratica di quella che viene normalmente definita come “Polizza Cristalli”, ovvero quella clausola di estensione della normale assicurazione RC auto che copre i costi di riparazione o sostituzioni delle componenti in vetro della vettura in caso di danni, sia di tipo accidentale che legato a responsabilità di terzi. Occorre subito precisare cosa intendono le compagnie con il termine “cristalli”: pur non mancando qualche eccezione, nella stragrande maggioranza dei casi, la copertura assicurativa è estesa, oltre che al parabrezza anteriore e al lunotto posteriore, anche a tutti i finestrini laterali fissi o mobili e l’eventuale tettuccio panoramico. In alcuni casi, possono essere compresi anche altri materiali trasparenti seppur non realizzati in vetro, mentre sono sicuramente esclusi dalla protezione i danni ai gruppi ottici e agli specchietti, sia interni che esterni.

Genialloyd, Genertel, Allianz… quale scegliere?

Genialloyd, Genertel, Allianz, Directline, Unipol, Cattolica… l’offerta di Polizze Cristalli è varia almeno e la concorrenza spietata. Scegliere è spesso questione di “sfumature” e di dettagli. Ecco, dunque, in base a quali linee-guida muoversi nella stipulazione di una “polizza cristalli”. Dettata la regola generale, occorre innanzitutto prestare grande attenzione alle clausole di esclusione che essa riporta: a volte non sono infatti coperte né le rigature né i danni superficiali, mentre quasi sempre non sono compresi i danni “collaterali” causati da eventuali rotture di vetri, come per esempio quelli che lo sbriciolamento di un parabrezza può causare sul cruscotto. Va inoltre verificato in ciascuna polizza, “l’inquadramento” riservato a determinati tipi di danni – come quelli rimediati in un incidente, da un tentativo di furto o da atti vandalici – che vanno ricondotti alla casistica di copertura corretta. Il funzionamento della polizza è piuttosto semplice: alla copertura è associato un massimale di rimborso che dipende, ovviamente, dal “livello di copertura” prescelto dall’assicurato, dal tipo di veicolo e dalle “politiche” della compagnia. In genere, ogni compagni indica nel proprio contratto di assicurazione una catena di centri convenzionati – ad esempio CarGalss o GlassPoint – dove è effettuabile la riparazione senza il riconoscimento di nessuna franchigia, ovvero di una quota di danno risarcibile, normalmente indicata con un importo fisso, che resta comunque a carico dell’assicurato e che viene detratta dall’indennizzo. In questo tipo di accordi, la franchigia è normalmente trattenuta se la riparazione viene effettuata al di fuori della rete dei centri convenzionati indicati dalla compagnia. Infine il costo: la polizza cristalli costituisce in genere un piccolo “aumento” al premio base della assicurazione di Responsabilità Civile Auto, variabile in base a coperture e tipo di veicolo, ma in genere quantificabile in poche decine di euro.

 

Photo Credit: Raffaele Esposito

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