Pagamento multe: nessun esonero per mancato verbale

Con sentenza della Cassazione cambia l'orientamento in materia

Pagamento multe

Che si sia oltrepassato il limite? Suscita polemiche la sentenza n. 26843/2018 della Cassazione (II sez. civile) rea – secondo alcuni – di fornire un’interpretazione eccessivamente restrittiva dei diritti che gli automobilisti hanno sul pagamento multe per violazioni al Codice della Strada.

Pagamento multe: il caso portato all’attenzione della Cassazione

Un automobilista aveva impugnato, prima davanti al Giudice di Pace, dunque dinnanzi al Tribunale di Lagonegro, una cartella esattoriale riferita a una sanzione di cui lui non avrebbe mai ricevuto notizia. Il Giudice di Pace aveva rigettato la domanda poiché la notifica del verbale era validamente avvenuta. Dopodiché, ecco che il Tribunale rigettava, in quanto l’opposizione era fondata “sulla sola deduzione dell’essere mancata la regolare notifica dell’atto sanzionatorio presupposto, non essendo formulata alcuna altra doglianza avverso quest’ultimo la cartella non poteva essere annullata”. In sostanza, la mancata notifica non è elemento sufficiente per opporsi: bisogna anche indicare perché il verbale non sarebbe stato valido.

Smentita l’opinione della Suprema Corte

L’interpretazione arriva inaspettata, visto che pare in contrasto alla sentenza delle Sezioni Unite n. 22080/17. Allora per “natura recuperatoria” si considerava l’impugnazione della cartella esattoriale una semplice “rimessione in termini”. “Viceversa, quando viene “recuperata” – si leggeva –, dopo la notificazione della cartella di pagamento, l’azione oggi disciplinata dall’art. 7 del d.lgv. n. 150 del 2011 per dedurre l’omessa od invalida notificazione del verbale di accertamento, non vi è spazio per lo svolgimento di difese diverse da questa, specificamente per difese nel merito della pretesa sanzionatoria. Infatti, se l’amministrazione – che è onerata della relativa prova, in ragione della natura di fatto costitutivo riconosciuto alla notificazione tempestiva – non dimostra di avere eseguito tempestivamente e validamente la notificazione del verbale di accertamento, la pretesa sanzionatoria è estinta”.

Diversamente, con funzione recuperatoria la Suprema Corte intende rimettere al trasgressore la possibilità di far valere le difese precluse dalla mancata notifica. E non costituisce più elemento sufficiente per annullare il pagamento multe.

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