Autovelox, se non tarato completamente non c’è multa

Indispensabile che tutti gli elementi siano soggetti a taratura e certificati

Multa autovelox

La sentenza del giudice di pace di Lodi è di quelle destinate a rappresentare un appiglio per tutti gli automobilisti convinti che la multa per eccesso di velocità sia ingiusta. Accogliendo infatti il ricorso di uomo che si è rifiutato di pagare due multe per aver superato il limite massimo, il togato ha riconosciuto che la sanzione è valida se e solo se tutte le componenti dell’apparecchio siano tarate e certificate.

Basta che una sola di essa non lo sia e la multa è da considerare illegittima. Tutto è scritto nella decisione numero 116 del 2018 in cui il giudice ha scritto che l’incapacità dell’amministrazione di fornire la documentazione necessaria sulla perfetta taratura dell’autovelox fa venire meno la sanzione.

Autovelox non tarato, multa illegittima

E allora, affinché l’autovelox possa essere considerato funzionante è indispensabile che tutti gli elementi siano soggetti a taratura con tanto di documentazione alla mano. Nella causa su cui si è espresso il giudice di pace di Lodi, la sola componente del dispositivo documentata era l’orologio Gps, ma la prova è stata considerata inadeguata in sede legale perché non rilasciata da un Sistema informativo territoriale accreditato.

Di conseguenza non ha potuto fare altro che dichiarare illegittima la multa per la soddisfazione dell’automobilista e il rammarico dell’amministrazione comunale che ha visto venire meno una entrata. Facile immaginare come in future cause, questa pronuncia possa essere brandita dagli avvocati degli automobilisti più indisciplinati.

Ricorso multa autovelox, come fare

Dal punto di vista procedurale, per proporre ricorso contro una multa autovelox è possibile scegliere la strada del giudice di pace o del prefetto. Nel primo caso va presentato entro 30 giorni dalla contestazione o dalla notifica del verbale, nel secondo entro 60 giorni dalla contestazione o notifica della multa.

Solo in questo secondo caso, se il ricorrente soccombe in giudizio è condannato a pagare un importo doppio rispetto a quanto indicato nel verbale, ma la sentenza può essere impugnata entro 30 giorni davanti al giudice di pace competente per territorio. La sentenza del giudice di pace può invece essere impugnata secondo quanto previsto dal codice di procedura civile.

In ogni caso, la primissima cosa da fare prima di presentare ricorso è controllare la notifica, classico inciampo dell’ente di riscossione. La multa va notifica entro 90 giorni dall’infrazione, altrimenti va prescritta e quindi annullata, anche se bisogna ugualmente proporre ricorso.

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