Car sharing: quando conviene, chi lo usa, prezzi, come funziona

Nell'ultimo anno è cresciuto del 45% il numero di persone che sceglie "l'auto in condivisione"

car sharing

Il car sharing sta diventando una pratica sempre più utilizzata anche in Italia soprattutto da chi vive nelle grandi città. La condivisione dell’auto rappresenta una scelta conveniente per chi fa pochi chilometri nell’arco di un anno.

Car sharing: cos’è

Per capire l’utilità del car sharing può essere utile capire bene in cosa consiste il servizio. Con questo termine si intende la condivisione tra cittadini dell’utilizzo di un’automobile non di proprietà. La vettura in genere è intestata a una società che ne trae profitto mettendone a disposizione un certo numero a pagamento in modalità pay-per-use.

La differenza tra il car sharing e il noleggio sta nella durata preventivata e concordata di utilizzo del bene: breve nel car sharing e di medio lungo periodo nel noleggio.

Solitamente chi decide di sfruttare il car sharing deve però limitare il numero di chilometri da percorrere. Nella maggior parte dei casi ci si può spostare con l’auto solo nell’area urbana. Crescono però gli operatori che stanno offrendo un “servizio allungato”. Una scelta ideale per accontentare una platea più vasta.

Car sharing: quando è davvero conveniente

Gli italiani sono sempre più conquistati dal car sharing, come confermano i dati raccolti a fine 2016. L’utente medio è maschio, ha circa 38 anni, vive in zone centrali o semi-centrali. Spesso si tratta di un pendolare che ha la necessità di spostarsi per motivi di lavoro.

Ma conviene davvero? Il punto di pareggio tra la convenienza delle auto condivise e quella delle auto di proprietà è fissato a 5.200 chilometri/anno per le vetture più piccole. Per chi ne percorre meno sfruttare uno dei vari operatori di car sharing presenti nelle principali città italiane è l’ideale.

La situazione cambia parzialmente per chi sceglie una vettura di maggiore potenza. Bastano meno di 6.000 km l’anno per chi opta per un’auto medio-piccola 8.300 per una media e 11.800 per una grande. Sono soglie più basse della percorrenza annua media del parco circolante italiano, stimata in 10.500 chilometri per le vetture più piccole. Si sale a 12.300 per le medio-piccole, 14.400 per le medie e 16.900 per le grandi.

Car Sharing: perché sceglierlo

Un’analisi effettuata da Bain & Company e Aniasa ha messo in evidenza quali sono i comportamenti più frequenti di chi usufruisce del car sharing. La maggior parte se ne serve  tra le 7 e le 12 del mattino (60%). Chi invece preferisce farlo per scopi personali si sposta soprattutto nel weekend con un picco tra le 16 e le 19 (17%) e uno tra le 21 e la mezzanotte (19%).

Sono tanti i giovani che sembrano avere appreso pienamente i benefici del car sharing. Molti ragazzi lo scelgono per ridurre i rischi di incidente “del sabato sera” (guida quello di loro che non ha bevuto alcolici).

La convenienza è quindi evidente. Non tutti però scelgono l’auto in condivisione rinunciando a quella personale. Molti ritengono che lo sharing possa essere un’alternativa utile ai mezzi pubblici (poco flessibili) e al taxi (più costoso).

Car sharing: le preferenze degli utenti

Quando si sale a bordo di un’auto in condivisione si finisce per essere però piuttosto pignoli. Il 48% dichiara di essere attento alla pulizia a bordo (aspetto critico soprattutto se un precedente utilizzatore vi ha trasportato animali). Il 40%, invece, verifica la presenza di sistemi di sicurezza. Ill 39% controlla se ci sono accessori utili come navigatore e bluetooth.

Ci sono anche quelli che dichiarano di preferire le vetture a basse emissioni inquinanti (37%). Scendono al 30% quelli che dicono di dare un peso al fatto di guidare un modello nuovo, grande o con elevata capacità di carico.

Una conferma di come il car sharing non sia ancora considerato un’alternativa all’auto di proprietà si evince dai dati di possesso. Ogni mille abitanti in Italia ci sono 620 automobili. 52% degli utenti di car sharing dichiara infatti di possedere un veicolo. Secondo lo studio, però, ogni auto condivisa toglie dalla strada fino a 9 vetture circolanti, contribuendo a ridurre il traffico e l’inquinamento.

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