Il daltonico ha una percezione dei colori alterata: in Italia ne soffrono due milioni di persone. Generalmente di origine genetica, questo difetto visivo è dovuto al funzionamento parziale delle cellule fotosensibili dell’occhio, che inviano segnali diversi al cervello.
I daltonici hanno una zona di confusione dei colori: di qui le difficoltà nel riconoscere tinte e scritte se il contrasto è minimo. Se la confusione dei colori è verso il verde-rosso, il difetto si chiama protanopia o deuteranopia: ne soffre il 90% dei daltonici.
Se l’anomalia riguarda il blu e il giallo viene definita tritanopia. Si arriva a riconoscere la forma di daltonismo attraverso il test di Farnsworth: la persona viene posta di fronte a 100 dischetti, che dovrà poi collocare secondo un ordine logico.
Patente di guida e daltonismo
Secondo l’Unione europea, il daltonismo non impedisce a chi ne è affetto di ottenere la patente per guidare qualsiasi veicolo. In ogni caso, per fare un esempio, il daltonico ha più difficoltà a riconoscere la paletta dell’addetto alla circolazione nei cantieri, perché l’attrezzo ha una faccia rossa e una verde. L’automobilista si baserà sul comportamento del moviere e non sul colore
Il test del daltonismo si continua a fare per chi vuole conseguire o rinnovare la patente. Una regola contestata dal sito Comevedonoidaltonici, perché in contraddizione con quanto stabilisce l’Unione europea, secondo la quale questo difetto non è invalidante per la guida. Di solito, comunque, il medico dell’autoscuola concede anche ai daltonici l’abilitazione per le patenti A per le moto e B per automobili non professionali. L’esaminatore dell’azienda sanitaria locale lo farà con maggiore difficoltà.
Il test di Ishihara
Importante per la patente è il test di Ishihara: tavole piene di cerchietti di colore diverso, ma con la stessa luminosità. Il soggetto deve riconoscere i numeri che, risultando evidenti a chi ha un normale senso cromatico, sono difficili (oppure impossibili) da riconoscere per chi non vede perfettamente i colori. Se non si passa il test ce n’è un altro, quello delle matassine di lana colorate: bisogna percepire con esattezza le sfumature, e assegnare il nome giusto alle tinte.