Milano-Laghi: la prima autostrada a pagamento del mondo

L'ingegnere Puricelli limitò al minimo curve e pendenze

È la mamma di tutte le autostrade a pagamento. Aprì 93 anni fa la Milano-Laghi, un tratto frutto dell’intuizione di Piero Puricelli.

Autodromo di Monza la prima grande opera

L’ingegnere, nato il 4 aprile 1883, era già noto per aver progettato l’Autodromo di Monza (terzo circuito più vecchio del mondo dopo Indianapolis e Brooklands), con Arturo Mercanti – allora direttore dell’Automobile Club di Milano – e il collega Alfredo Rosselli. In piena ricostruzione dopo le macerie lasciate dal primo conflitto bellico, grandi speranze si riponevano sui veicoli a motore.

Inaugurata da re Vittorio Emanuele III

Nonostante, un parco circolante ancora esiguo, il primo tronco della Milano-Laghi venne inaugurato, il 21 settembre 1924, da re Vittorio Emanuele III, a bordo di una maestosa Lancia Trikappa. La strada in cemento riservata ai motori, costituita da lastre in calcestruzzo, era larga dagli 11 ai 14 metri. Univa la zona di Lainate a Gallarate, con una sola corsia e caselli di ingresso/uscita ogni 5 km circa. Il raggio delle curve non inferiore a 400 metri e la pendenza massima del 3% costituirono due idee eccellenti, poi riprese fuori confine.

Aperta solo di notte

La seconda tratta, che andava da Lainate a Como, venne inaugurata il 28 giugno 1925 e nello stesso anno venne aperto anche il prolungamento da Gallarate a Sesto Calende. In totale, sulla direttrice Milano-Varese, furono realizzati 17 caselli, 35 ponti e 71 sottopassi. Nei primi mesi, pensate un po’, l’autostrada aveva un orario di apertura, dall’una di notte alle sei del mattino. E il pagamento del pedaggio, da 12 a 20 lire per i mezzi a 4 ruote e 9 lire per le moto, avveniva alle aree di sosta e rifornimento, in corrispondenza dei caselli. Sulla Milano-Laghi, dal costo complessivo pari a 90 milioni di lire, avrebbero dovuto transitare 1.000 veicoli a quattro o più ruote, risultato raggiunto alla fine del 1925 e già raddoppiato nel 1938. Oggi è nota come la A8/A9.

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