Auto diesel in città: le ragioni di un futuro difficile

Si prospettano tempi duri per i motori diesel nelle grandi metropoli

Diverse grandi città come Parigi, Madrid, Atene stanno predisponendo provvedimenti per bandire le auto diesel in città. E la cosa presto potrebbe riguardare anche i grossi centri urbani italiani. La causa? L’inquinamento, o meglio, la difficoltà a tener a bada i livelli tollerabili di PM10. Vediamo cosa già si sta facendo e cosa potrebbe essere fatto in futuro.

Auto diesel in città, i progetti delle capitali europee

L’Amministrazione di Madrid ha in progetto di suddividere la città in zone pedonali, accessibili soltanto ai residenti e ai mezzi a bassissime emissioni, destinati solo alla consegna merci. A Parigi, il sindaco Anne Hidalgo prepara la città al bando definitivo attraverso le restrizioni alla circolazione di autoveicoli immatricolati tra il 1 gennaio 1997 e il 31 dicembre 2000, la pedonalizzazione di una parte della Senna e la chiusura mensile degli Champs-Elysèes.

Auto diesel in città, la situazione in casa nostra

A Torino, questi inverno, l’amministrazione comunale si è mossa per contrastare i livelli di PM10. Limitazioni alla circolazione urbana sono già in vigore dal 15 febbraio. Dal prossimo mese di settembre verranno messe in campo delle misure permanenti nei confronti di veicoli privati e commerciali. Ci sono state delle reazioni negative a questi atti, come quella del CNA (Confederazione Nazionale Artigiano), che hanno ritenuto le misure eccessivamente penalizzanti per le attività commerciali.

La visione di Marchionne

Di certo c’è che il diesel è sotto attacco da tempo. Lo stesso Sergio Marchionne nel gennaio di quest’anno, durante il Salone dell’Auto di Detroit, ha dichiarato: “Per via degli eventi degli ultimi anni, il diesel oggi si ritrova con una pessima e ingiusta reputazione. Il dato di fatto è che l’adeguamento dei motori al prossimo step delle norme europee sulle emissioni lo mette a rischio di fattibilità economica, con costi che andrebbero al di là di quelli degli ibridi elettrico-benzina. Basti un dato, adeguare l’80% dei nostri motori alle norme future comporta un investimento di mezzo miliardo di Euro. È chiaro che a queste condizioni il futuro del diesel nel campo automobilistico è seriamente a rischio”.

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