Fiat Panda 4×4 Strip: l’ebbrezza della libertà, i prezzi

La trazione integrale era semplificata

Cosa resterà di questi anni Ottanta, si chiedeva una famosa hit. Ora possiamo dirlo: vestiti sgargianti, luci psichedeliche e il boom della disco music hanno lasciato un’eredità culturale. Uno stile che influenzò pure la Panda 4×4 Strip, antesignana della “tuttofare” 4×4.

Fiat Panda 4×4 Strip: a cielo aperto

La Panda 4×4 Strip, in anteprima assoluta a Ginevra, fu esposta, poche settimana, dopo al Salone di Torino 1980. Italdesign ne cambiò sensibilmente i “connotati”: via il tetto, al poste delle portiere una striscia di corda, e il parabrezza si aggiornò, ancorato a due cardini affinché possa essere ripiegato sul cofano anteriore. Giorgietto Giugiaro le aveva conferito, in soldoni, un aspetto sbarazzino e anticonvenzionale, in netto contrasto rispetto all’aspetto spartano con cui si era abituati a conoscerla.

Fiat Panda 4×4 Strip: panchette per i passeggeri posteriori

L’impostazione sbarazzina riguardava gli interni. Il divanetto posteriore lasciò campo a due panchette, montate in senso longitudinale, riservate ai passeggeri posteriori. Italdesign, insomma, aveva fatto i compiti a casa. La griglia a schermo dei fari anteriori, coniugato agli archetti in plastica nera sugli archi passaruota, erano lo squisito contorno di un’opera che faceva l’occhiolino ai giovani.

Fiat Panda 4×4 Strip: trazione integrale per i meno esperti

Una meccanica, a trazione integrale, era l’anima della vettura. Italdesign conservò la meccanica di base, ma concepì un, semplificato, albero di trasmissione, basandosi sulla Panda in commercio. Quattro le ruote motrici, inseribili. La vettura aveva soluzioni tecniche identiche alla Panda 4×4 Offroader, prototipo in giro proprio quell’anno, basata sulla Panda 45, ma rialzata da terra, e in grado di distinguersi nell’off-road, con pneumatici tassellati. Speciali sollevatori, pale e attrezzi erano risorse di tutto rispetto, per togliersi dagli impicci, fino agli estremi attacchi per auto-trainarsi. Una singolare mini-Jeep (come la definirono all’annuncio), brevetto che Italdesign non ha mai ceduto alla Fiat.

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