Motore Ferrari su un modello Fiat. E’ tutto vero con la Fiat Dino, una spider prodotta dal 1966 al 1972. Venne commercializzata anche una versione coupé.

FORMULA 2

La Fiat Dino fu prodotta per consentire alla casa automobilistica di Maranello d’iscrivere la Ferrari Dino 166 al Mondiale di Formula 2. Le regole di questa competizione all’epoca prevedevano che i propulsori delle monoposto fossero montati anche su un buon numero di vetture di serie. I motori Dino, così chiamati perché progettati dallo scomparso figlio di Enzo Ferrari, erano già installati sulla Ferrari Dino 206 che, però, finì per essere costruita solo in 156 esemplari numerati.

DUE POSTI CONCEPITA DA PININFARINA

La Ferrari strinse così un accordo con Fiat per creare un numero sufficiente di motori Dino da permettere l’accesso in F2 al suo mezzo. La Fiat Dino uscì nel 1966 e aveva una carrozzeria disegnata da Pininfarina. Una spider con solo due posti e un design che riprendeva il family feeling di Maranello di quegli anni. Nel 1967 fu presentata anche la versione coupé disegnata da Bertone, molto più lunga della cabrio (410 cm contro 450). Sotto il cofano un V6 con una cilindrata pari a di 1.987 cm³ (160 CV). Tutto in alluminio, era dotato di distribuzione a 4 alberi a camme. Ottime le performance per quegli anni: la Fiat Dino toccava i 200 km/h, anche se il piacere di guida non era troppo elevato.

OLTRE I 200

Nel 1969 un corposo restyling. Basamento del propulsore realizzato in ghisa perché il calore sprigionato dal motore era solito deformare i cilindri. La cilindrata venne portata a 2.418 cm³ e la potenza a 180 CV. Così la Fiat Dino era in grado di raggiungere i 205 km/h (coupé) e i 210 km/h (spider). Fu modificato anche il retrotreno, reso del tutto simile a quello della Fiat 130. Molto scarse furono tuttavia le immatricolazioni. Il modello era assai costoso e non tutti gli appassionati riuscivano a concepire un veicolo del Lingotto con natura sportiva. Le spider superarono di poco i 1.500 esemplari immessi su strada. La versione coupé ebbe un po’ più successo, toccando quota 6.000.

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