De Tomaso Nuova Pantera: la coupé dal potenziale inespresso

La crisi finanziaria ne impedì l'uscita

La formula esatta per il successo non esiste e, probabilmente, mai esisterà. Una variabile aleatoria permane in ogni progetto, anche per le quattro ruote. Profusi immani sforzi per celebrare il 40° anniversario, la De Tomaso Nuova Pantera è passata alla storia come un’opera incompiuta.

Design commissionato a Gandini

Per festeggiare l’importante ricorrenza, nel 1999 si vogliono fare le cose in grande. I vertici dirigenziali della casa modenese desiderano offrire al pubblico l’erede della coupé Pantera. E chiamano in causa Marcello Gandini, un’eccellenza dell’automobilismo italiano. Fino al 1980 capo-designer della Bertone, percorre poi la carriera di freelance. A cavallo tra gli anni 60 e 70 ispirò indimenticabili modelli quali le Lamborghini Miura e Countach, l’Alfa Romeo Montreal, la Lancia Stratos e la Fiat X1/9. Fugace, ma significativa, la collaborazione con la Innocenti di Milano: nel 1974 presenta le nuove Mini 90/120, auto che rimasero in produzione per ben 19 anni, pur con qualche ritocco alla carrozzeria.

Ripresi alcuni tratti distintivi della antesignana

A sua discolpa l’eredità raccolta è davvero pesante. La Pantera originale, in commercio dal 1971 al 1993, si afferma come une fra le vetture più carismatiche dell’epoca. Gandini evita quindi di stravolgerne le forme, confermando il tipico profilo cuneiforme. Dalla capostipite gli sviluppatori riprendono anche la vetratura a salire e il tetto piatto. I fanali anteriori sono a scomparsa.

L’ultimogenita di De Tomaso

Top secret tuttavia alcune caratteristiche della De Tomaso, tra cui telaio e motore. Dubbi irrisolti dato che difficoltà finanziarie bloccarono la catena produttiva. Uscì così un solo esemplare, che venne acquistò nel 2004 dalla famiglia Panini. La celebre case delle figurine sfoggia ancora nel quartier generale una spettacolare collezione di auto d’epoca. De Tomaso venduta nel 2015 e messa all’asta a Londra lo scorso 6 settembre. L’ultimo progetto supervisionato da Alejandro De Tomaso, che scomparve nel 2013 all’età di 74 anni. Un anno più tardi la liquidazione societaria, a suggello della fine di un glorioso brand.

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