Il movimento delle quattro ruote asiatico, malgrado la recente espansione condotta dalle case coreane, ha avuto tradizionalmente come nucleo il Giappone. Indaghiamo sulla Toyota Aygo, superutilitaria prodotta da uno fra i brand più idolatrati nel settore.

ESTERNI – L’abito cucitole addosso è alquanto seducente, merito di quel frontale a X che raccoglie approvazione unanime. Ridotta in lunghezza, la vista laterale ha un suo perché. La continuità cromatica dalla zona superiore del passaruota anteriore alla parte centrale del frontale può essere definita brillante intuizione. Originale il vetro della portiera posteriore, inclinato verso l’alto, e gli stessi gruppi ottici, estesi dai montanti posteriori fino alla zona d’apertura del bagagliaio, hanno forme singolari e accattivanti.

INTERNI – Omologata per 4, di spazio ce n’è in abbondanza e le 5 porte semplificano l’accesso. Facile sistemare il sedile di guida, giudichiamo ottimale l’ergonomia, sebbene il controllo dei finestrini elettrici avrebbe potuto includere meccanismi automatici anzichè pulsanti standard. Intuitivo nel suo utilizzo, l’ampio touchscreen da 7 pollici sfoggia non solo il navigatore, ma pure il MirrorLink, tramite cui sfruttare il proprio smartphone e replicare le funzioni sul grosso display della vettura. Essenziale il quadro strumenti, sul lato sinistro troviamo il contagiri, nella posizione opposta ecco invece le spie più importanti. Comodi comandi e pregevoli inserti in plastica lucida – presenti praticamente ovunque – fanno compiere al volante il salto di qualità.

PRESTAZIONI – Pari a 168 litri la capienza del bagagliaio, aumentabili a 754 se abbattuto lo schienale dei sedili posteriori, lo sviluppo verticale permette di caricare comodamente oggetti piuttosto ingombranti. Messa alla prova la 1.0 a benzina, rimarchiamo l’abilità nel muoversi tra le strade cittadine, complice un volante leggero da ruotare e dimensioni che non mettono difficoltà nemmeno nei parcheggi stretti, per i quali la retrocamera fornisce valido aiuto. Positivo il comportamento nei tratti extraurbani e in autostrada.

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2 Commenti

  1. in un test effettuato nel gennaio 2016 di una Aygo Wave 5 porte ho riscontrato che i posti posteriori sono adatti solo a persone di bassa statura ( ml 1.55/1,60) e questo costituisce un Handicap notevole per una utilitaria …praticamente non é una quattro posti, bensì una 2+2.
    Spero che la Toyota provveda ad aumentare di almeno 4 cm la distanza tra il piano di seduta e il soffitto. In sostanza la vettura risulta l’unica 5 porte in Italia con questa caratteristica negativa.

  2. A gennaio 2016 ho testato una vettura Aygo Wave 5 porte e ho riscontrato una distanza tra i sedili posteriori e il soffitto assolutamente insufficiente per una persona di altezza normale. Pertanto solo una persona di altezza inferiore a 1,55 riesce a sedersi normalmente.
    Si tratta quindi di una vettura 2+2 e non di una 4 posti e risulta l’unica vettura in circolazione a 5 porte che ha questo gravissimo handicap. Spero che la Toyota provveda a recuperare almeno 4 cm tra il piano di seduta e il tetto (tecnicamente non mi sembra impossibile) perché per il resto la vetturetta mi piace e vorrei comprarla

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