Radio digitale, pregi e difetti di una tecnologia ancora agli albori in Italia

Nata negli anni Ottanta è già una realtà in Europa. In Italia i consorzi tra le emittenti trasmettono in digitale ma la copertura a livello nazionale è scarsa

Per ascoltare la digital radio occorre installare un ricevitore apposito
Per ascoltare la digital radio occorre installare un ricevitore apposito

Il 2013 è stato l’anno dello switch off dall’analogico al digitale terrestre per le tv. Per le radio questo passaggio non è ancora stato programmato ma l’avvento delle digital radio all’interno delle auto è vicinissima e, da qui nasce la domanda: radio digitale, pregi e difetti?

Digital Radio, più conosciuta come Dab+ (Digital Audio Broadcasting), è il nome della diffusione delle trasmissioni con lo standard Eureka. Un modello che risale agli anni Ottanta e che è già una realtà consolidata da anni in Norvegia o nel Regno Unito. L’Italia si è mossa in ritardo ma sta cercando di mettersi al passo con l’Europa. Al momento le emittenti si sono riunite in consorzi e attraverso queste associazioni hanno organizzato le trasmissioni in digitale. Il primo è stato quello della Rai, con 8 canali (Radio Rai 1, 2 e 3, Isoradio, due canali di filodiffusione, Gr Parlamento), in seguito si sono formati altre organizzazioni tra i canali privati come Club Dab Italia (Radio 24, Deejay, Capital, Rds, 101, Radicale, M Due O, Radio Maria), Euro Dab (Rtl, Radio Vaticana, Radio Italia, Radio Padania) o Cer (105, Montecarlo, Virgin, Kiss Kiss).

Il vantaggio di questa tecnologia è la migliore qualità di audio, maggiori contenuti (ad esempio sarà possibile trasmettere il titolo della canzone che si sta ascoltando o anche immagini), più spazio per nuovi canali e soprattutto la rintracciabilità del segnale. Addio dunque ai salti di ponte e all’audio che sparisce in galleria. Ma le differenze non sono tali da indurre un investimento grande e immediato su questa tecnologia. Per ricevere la digital radio occorre un ricevitore apposito (come il decoder per la tv) da installare in auto e la copertura a livello nazionale è scarsa. Ed è un fattore importante, se il segnale è scadente non arriva disturbato, non si sente proprio nulla.

D’altronde la tecnologia è vecchia e con i nuovi sistemi di integrazione tra auto e smartphone (Android Auto di Google o CarPlay di Apple per fare due esempi) porteranno presto ad un’auto connessa ad internet dalla quale sarà possibile sentire musica o radio in Rete. Forse in Italia non faremo in tempo ad attuare la digital radio che sarà già uno strumento superato.

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