Un anno. 365 giorni sono passati da quel giorno fatale, quello in cui Michael Schumacher, in una giornata di sole, aveva allacciato gli scarponi e sci per lanciarsi con un gruppo di amici sulle splendide piste innevate di Meribel. Quei luoghi, per il pilota più vincente nella storia dell’automobilismo, erano una seconda casa: poco distante c’era il suo chalet a Les Brames, in cui si rifugiava alla ricerca del relax e della privacy assoluta.
L’incidente
Quel giorno però, la poca neve caduta lo ha tradito. Schumi si era diretto oltre la pista Chamois e, superando i bastoni che la delimitavano, si era avventurato fuoripista. A qualche metro dalla discesa battuta, eccolo sfrecciare sulla neve, curva dopo curva, fino all’imprevisto: l’impatto improvviso con una roccia, il corpo che perde il controllo e viene sbalzato in avanti, l’urto violentissimo della testa su un’altra roccia. Lui, che della velocità aveva fatto il suo mestiere, sorpreso all’improvviso.
Il coma e lo sgomento dei fans
Da quel momento è iniziata per Michael Schumacher la gara più lunga e dura della vita: quella per la sopravvivenza. Sin da subito le sue condizioni sono apparse drammatiche: al momento dell’arrivo all’ospedale di Grenoble era già in corso un’importante emorragia cerebrale, a cui seguono due delicatissime operazioni al cervello in sole 48 ore.
Inutile descrivere lo sgomento dei tifosi: in centinaia, sconvolti dall’accaduto, si riversarono sotto le finestre dell’ospedale e ancora oggi, a un anno dall’incidente, non fanno mancare il loro affetto e supporto al pilota che con le sue imprese ha fatto la storia dell’automobilismo. Il bolletino medico nel frattempo, è avvolto dalla massima riservatezza della famiglia e dello staff medico.
Le notizie sulla salute del campione
Dopo mesi, finalmente Michael Schumacher esce dal coma: le sue condizioni restano critiche e i tempi di recupero si prospettano lunghi, ma la situazione è definita “stabile” dai medici. A rassicurare il mondo, le parole del collega e amico Felipe Massa che dichiara: “Michael apre gli occhi e segue i movimenti attorno a lui”. Nel settembre 2014, il pilota finalmente viene dimesso e torna a casa, tra le cure della sua amatissima moglie Corinna.
Come sta oggi Schumacher
A farsi portavoce delle attuali condizioni di salute di Schumi è la sua manager Sabine Kehm, che da 15 anni ne segue il percorso umano e professionale. All’ex pilota servirà molto tempo e la battaglia da affrontare si prospetta molto dura. Le lesioni cerebrali hanno lasciato conseguenze importanti e la strada per la riabilitazione prosegue da quando, nello scorso settembre, il campione ha lasciato l’ospedale di Losanna.
«Sta facendo progressi commisurati alla gravità della situazione», ha dichiarato Sabine Kehm, smentendo quanto detto da Philippe Streiff in un’intervista rilasciata al quotidiano francese Le Parisien. L’ex pilota fracese – definendosi amico di famiglia- sosteneva che Michael Schumacher fosse in grado di riconoscere i parenti e comunicare con lo sguardo. La sua manager smentisce, negando anche qualsiasi rapporto tra Streiff e la famiglia Schumacher.
Di sicuro la situazione, oltre che molto riservata, resta delicatissima.
Michael, oggi più che mai, noi continuiamo a fare il tifo per te!