Nuovi rialzi dei prezzi di benzina e diesel annunciati dalle compagnie, ma in attesa che questi ultimi movimenti vengano trasferiti sul costo del carburante alla pompa, il quadro dei prezzi praticati dai distributori risulta poco mosso. In particolare nel fine settimana a intervenire sono state IP, Q8 e Tamoil con rincari di 2 centesimi.
Dai dati comunicati dai gestori all’Osservaprezzi del Ministero dello Sviluppo economico, e aggiornati alle ore 8 del 18 aprile, prima quindi degli ultimi rincari, emerge che il prezzo medio nazionale praticato della benzina in modalità self va a 1,766 euro al litro. Il prezzo medio praticato per il diesel self va invece a 1,763 euro al litro. Quanto al servito, per la benzina il prezzo medio praticato balza a 1,905 euro al litro. La media del diesel servito balza a 1,903 euro al litro.
Benzina o diesel? Dipende dal breve o dal lungo termine
Budget, manutenzione, assicurazione, ambiente: non sempre facile da navigare come consumatore. Un veicolo diesel costa di più da acquistare, ma i risparmi di carburante realizzati negli anni non sono trascurabili. Al contrario, un’auto che funziona a benzina è spesso più economica e meno inquinante, ma complicata da mantenere e più affamata di carburante a lungo termine.
Nel breve termine, il prezzo di acquisto di un’auto diesel usata o nuova sia di circa 1.500 euro in più rispetto a quello di un’auto a benzina. Alla pompa un litro di gasolio è sempre più economico di un litro di benzina senza piombo. In termini di manutenzione delle auto, i costi del diesel sono notevolmente superiori a quelli delle auto a benzina.
Anche se il diesel rimane più economico alla pompa in una stazione di servizio, le auto a benzina sono più interessanti da acquistare e mantenere. La benzina vince la partita a breve termine.
Nel lungo termine, un motore diesel consuma circa il 15% in meno di un motore a benzina. Per risparmiare carburante con un motore diesel, è sufficiente guidare molto. Si stima che 20.000 chilometri percorsi in media all’anno rendano redditizio un diesel.
In termini di autonomia, un motore diesel funziona più lentamente e si consuma meno rapidamente di un motore a benzina. I veicoli diesel hanno generalmente un prezzo migliore per la rivendita rispetto ai veicoli a benzina, in particolare grazie alla robustezza del loro motore.
Particolarmente indicato per le grandi ruote, il diesel diventa nel tempo più redditizio della benzina e beneficia di una migliore autonomia e di una rivendita più vantaggiosa. Il diesel vince la partita a lungo termine.
Impatti diversi sull’ambiente
Molti studi hanno esaminato la spinosa questione di quale tra diesel o benzina sia più dannoso per l’ambiente. E la risposta è che inquinano in modo diverso. Attualmente ci sono tre famiglie principali di inquinanti emessi dalle auto: anidride carbonica (CO2), ossidi di azoto (Nox) e particelle fini
Sebbene i veicoli diesel emettano il 20% in meno di CO2 rispetto a quelli a benzina, rilasciano un’ampia percentuale di particelle fini pericolose per la salute. In cifre, il diesel è responsabile del 34% delle emissioni di ossidi di azoto, di un quarto delle emissioni di PM 10 (particelle con diametro inferiore a 10 micrometri) e del 30% delle emissioni di PM 2,5 (particelle inferiori a 2,5 micrometri).
I produttori reagiscono alla progressiva demonizzazione del diesel e offrono veicoli dotati di filtri antiparticolato. Sono quindi principalmente i vecchi veicoli ad avere il maggiore impatto sull’aria che respiriamo. Ma i motori a benzina sono anche molto lontani dall’essere puliti: si ritiene che emettano una grande quantità di monossido di carbonio, anidride carbonica e idrocarburi incombusti.