La politica ostile nei Comuni italiani sta allontanando diversi potenziali clienti dall’acquistare un’auto diesel nuova. Tuttavia, l’usato segue leggi tutte sue e continua a registrare saldo positivo. Il quadro attuale.
Auto diesel: un chiodo fisso
Secondo il Centro Studi di AutoScout24, nel mese di novembre 2018 il diesel rappresenta ben il 61% delle richieste totali, e nei prossimi 12 mesi il 44% di chi è intenzionato ad acquistare un’auto si sta orientando sempre su una vettura a gasolio e solo il 28% su una a benzina. Anche i prezzi medi in vendita nel periodo settembre-ottobre restano sui livelli del 2017 (-2,1%), tranne per le auto più datate euro 3 o inferiori in cui il calo è del 7,4%. L’intenzione di acquisto varia in base alla dimensione della città in cui si vive: nei centri al di sotto di 50mila abitanti, il diesel primeggia con il 48% dei consensi, ma nelle città superiori a 250 mila abitanti la situazione si inverte. Qui la prima scelta diventa un veicolo a benzina (per il 38%), mentre la quota del diesel cala al 30%.
Differenze significative tra le tre aree: se al Nord il 38% intende acquistare un’auto a gasolio, contro il 34% a benzina, il divario aumenta se ci si sposta al Centro (42% diesel vs 25% benzina) sino al Sud Italia e nelle Isole (59% diesel vs 15% benzina). Inoltre, l’analisi ha confrontato il trend in tre città metropolitane, scoprendo che le vetture a benzina sono nettamente preferite a Milano (28% diesel vs 46% benzina) e Torino (29% vs 43%), mentre nella capitale le due motorizzazioni si equivalgono (33% vs 32%). Nonostante le intenzioni virtuose, per il 43% degli intervistati le misure applicate nelle loro città per limitare il traffico, infatti, non saranno sufficienti a ridurre l’inquinamento e creano troppi disagi. I più contrari sono gli uomini (44%).
Si cambia per risparmiare
Ma le limitazioni influenzeranno l’utilizzo dell’auto? Per molti in nessun modo (50%), mentre il 41% sta valutando l’acquisto di un’auto più ecologica e l’8% opterà per un maggiore utilizzo dei mezzi pubblici. Chi sceglie la rottamazione dell’usato lo fa innanzitutto per una questione di risparmio (per il 38%) e perché è in linea con i km che si percorrono mediamente (32%), ma anche per il piacere di guida e le performance del motore (23%).