Fiat, la Fabbrica Italiana Automobili Torino, il cui acronimo è anche la terza persona singolare nel verbo latino “fio” (cioè “sono fatto” o “divengo”), è nata da un gruppo di facoltosi torinesi appassionati di automobili, tra cui Emanuele Cacherano di Bricherasio e Cesare Goria Gatti (già fondatori dell’Automobile Club d’Italia), che coinvolsero il conte Roberto Biscaretti di Ruffia, il marchese Alfonso Ferrero di Ventimiglia, l’agente di cambio Luigi Damevino, l’avvocato Carlo Racca, il banchiere e industriale della seta Michele Ceriana-Mayneri, il possidente Lodovico Scarfiotti e l’industriale della cera Michele Lanza, il quale soltanto in extremis cedette le proprie quote a Giovanni Agnelli, la cui famiglia incarna tuttora la grande azienda piemontese. la Fiat inizia la sua lunga storia ufficialmente l’11 luglio 1899, anno in cui viene presentata e lanciata la prima vettura, la 3 1/2 HP. Nel 1906 la Fiat diventa la più importante del settore in Italia ma nel 1907 c’è un crollo delle azioni della Casa in Borsa. Le banche salvano la società e Giovanni Agnelli assume un ruolo sempre più importante all’interno dell’azienda. Gli anni di maggiore crescita della Casa sono quelli della Prima Guerra Mondiale, considerando che Fiat fornisce mezzi all’esercito italiano e a quello russo e nel 1922 viene inaugurata la fabbrica del Lingotto. Gli anni della Prima e della Seconda Guerra Mondiale sono particolarmente importanti per la crescita della Casa torinese: Mussolini sostiene la Fiat, vietando a Ford e General Motors di aprire fabbriche nel nostro Paese. Nel 1932 fu realizza per il Duce la 508 Balilla. Nel 1936 arriva la celebre Topolino che, nell’arco di un ventennio, ha venduto mezzo milione di unità. Nel 1939 viene inaugurato lo stabilimento di Mirafiori, fabbrica a funzionamento continuo.
Nel Dopoguerra, riparte la produzione della 500 “Topolino”, la 1100 e la sei cilindri 1500. Nel 1948 la prima novità post-bellica: nacque la 500 B, cui seguì la versione “Gardiniera” e cui si aggiunsero 1100 B e 1500 D, mentre la 1400 del 1950 fu la prima automobile veramente nuova, la prima con carrozzeria portante e fornita di impianto di riscaldamento di serie. Dopo la Campagnola, derivata dalla Jeep, nel 1952 arrivano la 8V con sospensioni a 4 ruote indipendenti, la 1400 Diesel e la fortunata 1100 e 1100 TV (la famosissima “modello 103”), che soltanto nel ’67 sarà rilevata dalla 124, e la 500 C o “Belvedere”.
La crescita di Fiat proseguì di pari passo con il numero di auto vendute e con l’evoluzione tecnologica sino al Progetto 178, serie di automobili vendute in funzione delle esigenze dei mercati sudamericani e balcanici: Duna, Siena e Albea. Sotto la presidenza di manager come Vittorio Valletta, Gianni Agnelli, Cesare Romiti, Paolo Fresco, Umberto Agnelli e Luca Cordero di Montezemolo e dopo il record positivo di 71.000 unità prodotte del 1953, l’azienda si dota di una struttura societaria più moderna: nel 1978 nasce Fiat Auto Spa, per raggruppare i brand Lancia, Autobianchi e Abarth, integrati dall’Alfa Romeo nel 1986, Fiat Professional e i marchi sportivi e di lusso Ferrari e Maserati. Contestualmente, la Fiat mette sul mercato una serie di vetture destinate a entrare nell’immaginario collettivo degli italiani: dalle 600 e 600 Multipla del ’56 alla 850 del ’64, dalle 124 e 125 del ’67 alle 128 e 130 dell’anno seguente, dalle 127, 132, Nuova 500 e X1/9 del ’72 a 131 e 133 di due anni più tardi, e poi Ritmo, Panda, Regata, Croma, Tipo, Duna Tempra, Cinquecento, Punto, Coupé, Barchetta, Ulysse, Bravo, Brava, Marea, Multipla, Doblò, Stilo, Nuova Panda, Sedici e Grande Punto sino al 2005 più le macchine dell’ultima generazione, tuttora in produzione.
Il 10 giugno 2009 Fiat e Chrysler rendono nota un’alleanza strategica globale, propiziata dall’amministratore delegato Sergio Marchionne: il gruppo italiano acquisisce il 20 per cento di quello americano, con la prospettiva di arrivare al 35. Nel 2010 la Cinquecento si è nuovamente presentata sul mercato USA dopo 27 anni di assenza. Nel gennaio 2011 è stato riorganizzato il settore motoristico con lo scorporo parziale da Fiat Group della produzione di macchine agricole e industriali, portando a due nuovi gruppi industriali, Fiat S.p.A. e Fiat Industrial, mentre a gennaio 2014 il gruppo torinese ha completato l’acquisto del 100% del colosso americano Chrysler.