Nel panorama francese delle case automobilistiche, Citroën è certamente una delle protagoniste. Nata nel 1919 dalla trasformazione dell’industria fondata da Andrè Citroën, che aveva prodotto fino ad allora materiale meccanico e militare, oggi appartiene a PSA Peugeot Citroën. André Citroën, in periodo di guerra, fu lungimirante e capì in brevissimo tempo che le automobili sarebbero state il futuro e il suo proposito fu quello di realizzare vetture per molti e non per pochi.
Convinto del suo progetto e del successo che avrebbe potuto avere, nel novembre del 1918 Andrè Citroën diede il via alla conversione della fabbrica di granate in produzione automobilistica e già nel 1919 presentò la Type A, prima vettura realizzata dalla Casa. La sua produzione, tuttavia, a causa di problemi organizzativi, andò a rilento.
A dare stimolo alla azienda fu Lucien Rosengart, che sostenne la Citroën anche con un ingente appoggio economico, che permise alla Casa di intraprendere grandi iniziative: all’unico punto vendita Citroën si affiancarono in breve altre concessionarie, tra cui quella di Marsiglia. Nel 1922 la rete di concessionarie contava già ben 292 punti vendita in tutta la Francia e a inizio del 1923 Andrè Citroën riacquistò le quote cedute a Lucien Rosengart, tornando ad essere l’unico proprietario della sua azienda, mentre la gamma dei modelli si ampliò fino a comprendere anche la Type C, grande successo prodotto in oltre cinquantamila esemplari.
Gli operai effettivi alle dipendenze di Andrè Citroën passarono dai 4500 del 1921 a ben 15 mila nel 1924; il 23 agosto 1923 a Londra fu aperta la prima filiale Citroën all’estero e, dopo aver lanciato nel 1924 la prima autovettura europea con carrozzeria interamente in acciaio, la B10, vennero prodotte anche la AC4 e la AC6.
Improvvisamente, però, Citroën fu coinvolta dalla crisi economica iniziata con il crollo della Borsa di Wall Street ma Andrè Citroën pensò ad una mossa strategica per rispondere all’offensiva della crisi: lanciare una versione sportiva di una delle sue nuove vetture, la 8CV, ribattezzata Petit Rosalie, un altro grande successo.
Ma questo non evitò qualche difficoltà finanziaria, ricomposta dall’intervento di Michelin, già grande colosso degli pneumatici, che divenne tra i principali creditori della Citroën. Fu Pierre-Jules Boulanger, un alto dirigente della Michelin, a prendere in mano le redini della Citroën, lo stesso Boulanger subentrò ad Andrè Citroen dopo la sua morte.
Seguirono anni di nuovi successi automobilistici, alleanze societarie e innovativi progetti, ma anche di investimenti sbagliati, tanto da portare Citroën sull’orlo della bancarotta. La salvezza arrivò dall’unione di Citroën e Peugeot in una società unica nel 1974 e dalla cessione di Maserati.
Modelli Citroën
Nacque così il Gruppo PSA Peugeot-Citroën e la storia più moderna delle auto che ad oggi rappresentano i punti di forza di questa casa, dalle utilitarie, alle monovolume, ai motori di ultima generazione. Tra in modelli che caratterizzano, e hanno caratterizzato, la storia evolutiva della Casa, la piccola Citroën C1, ma anche le C3, C4, C5 e C5 Tourer insieme alle Citroën Nemo e Berlingo, comode multi-spazio di derivazione commerciale. Da segnalare anche le Citroën C3 Picasso, C4 Picasso, C4 Grand Picasso e C8 che rappresentano una gamma di monovolume tra le più complete sul mercato. Dalla casa francese è nata anche la raffinata linea DS, che pian piano si sta configurando come marchio a sé stante. E dalle DS3 e DS3 Cabrio alla DS5 il percorso evolutivo di questi modelli è certamente degno di nota. Si tratta, infatti, di modelli che non solo vantano un design ricercato ed elegante ma anche soluzioni tecniche e meccaniche particolarmente interessanti e innovative.