L’appannamento del parabrezza è uno dei fenomeni più “tipici” fra quelli che si verificano all’interno dell’abitacolo di una automobile, specialmente se questa è “a pieno carico” riguardo a passeggeri e/o in presenza di temperature esterne rigide. Il “responsabile” dell’appannamento è il vapore acqueo che è fisiologicamente contenuto nell’aria e che ne costituisce la componente fondamentale insieme a quella “secca”. Si tratta di quello che in linguaggio comune viene individuata come “umidità”: la capacità dell’aria di “trattenere” il vapore acquo sotto forma gassosa diminuisce proporzionalmente al diminuire della temperatura. L’aria, specialmente se molto umida – e all’aumentare dei passeggeri nell’abitacolo l’umidità sicuramente aumenta – entrando a contatto con una superficie fredda, come è quella del parabrezza in inverno, “rilascia” il vapore acqueo che non può trattenere: quest’ultimo si condensa sotto forma di goccioline e depositandosi sul vetro stesso.
Dalla patata all’aria calda
Inutile dire che il vetro appannato costituisce un potenziale pericolo nell’utilizzo dell’automobile impedendo al guidatore la perfetta visuale indispensabile per condurre in sicurezza. Come fare dunque per contrastare questo comune fenomeno? Non mancano le soluzioni empiriche e fantasiose, alcune piuttosto stravaganti ma che non mancano di sostenitori. Se siete amanti della sperimentazione potete provare, come taluni sostengono, a passare sul vetro una patata tagliata a metà, a strofinare il parabrezza con una goccia di detersivo per i piatti, oppure ad infilare all’interno di un calzino da mettere sul parabrezza – cercando di limitarne l’antiesteticità nascondendolo al meglio… – dei cristalli di silice. Se invece siete più propensi ad affidarvi alla tecnologia, potete provare qualcuno dei diversi prodotti in commercio che, spruzzati sull’interno del parabrezza, eliminano rapidamente la condensa. Infine, per i più tradizionalisti, ecco i “rimedi” classici che, forse, rimangono i più efficaci: dal momento che la condensa deriva dalla differenza di temperatura fra aria interna all’abitacolo e temperatura del vetro, equilibrando le due componenti si ottiene la scomparsa dell’appannamento. Basta quindi o riscaldare il vetro o abbassare la temperatura interna aprendo i finestrini ed assicurandosi che le bocchette ricevano aria dall’esterno e non dal “riciclo” di quella interna. Infine, il condizionatore, acceso con qualsiasi temperatura, ha un immediato effetto deumidificante e, rendendo più “secca” l’aria, tende così a favorire il disappannamento. Questi metodi sono validi rimedi se il vetro è appannato. Invece, per “prevenire” tale fenomeno è possibile seguire qualche semplice accorgimento, come per esempio abbassare la temperatura dell’auto prima di parcheggiare se la sosta è breve aprendo i finestrini per qualche centinaio di metri prima di fermarsi, oppure coprendo il parabrezza con un telo se la sosta è più lunga e la temperatura esterna è particolarmente fredda.
Photo Credit: Alessandro Prada