La nostra idea di chilometraggio elevato è cambiata. Se fino a 10-15 anni un’auto usata con 150.000 chilometri era considerata un record, adesso è facile vedere circolare una miriade di veicoli con oltre 10 anni di vita con 200.000 o più chilometri alle spalle. Quali sono le tecnologie automobilistiche che lo rendono possibile?
Una premessa è indispensabile: nonostante la presenza di tecnologia avanzata, la manutenzione regolare e corretta è fondamentale per assicurare una lunga durata. Meglio allora assicurarsi di cambiare l’olio, sostituire i componenti secondo il programma di manutenzione individuale della proprio auto e risolvere i problemi non appena si presentano.
Elettrificazione e cinghia di distribuzione
Alcune se qualcuno potrebbero storcere il naso, l’elettrificazione delle auto riduce il numero di parti meccaniche soggette a guasti e fanno funzionare i motori in modo più efficiente. Questo è anche il motivo per cui ci si aspetta che le auto elettriche abbiano una durata di vita ancora più lunga rispetto alle loro controparti alimentate a benzina o diesel. I computer di bordo monitorano tutte le parti dei veicoli, ottimizzando le prestazioni per massimizzare la durata e avvisando quando qualche componente sta per perdere efficienza.
Il passaggio dalle cinghie di distribuzione alle catene di distribuzione è stata una delle prime innovazioni che hanno aiutato le auto a durare più a lungo e la loro adozione diffusa è probabilmente uno dei maggiori contributi alla maggiore durata del veicolo. Anni fa, era comune per i proprietari di auto dover sostituire la cinghia di distribuzione della propria auto. La ragione andava ricercata nel materiale di cui era fatta la cintura: la gomma.
Sebbene straordinariamente resistente, nel corso degli anni perde elasticità. Le catene di distribuzione propongono una nuova prospettiva: sono simili a una catena da bicicletta e anziché di gomma sono realizzate in metallo e di conseguenza durano molto più a lungo.
Olio di qualità
Anni fa, l’olio per le auto non era di una grande qualità. Veniva raffinato direttamente dal petrolio e spesso portava con sé impurità di ogni tipo. L’olio convenzionale era anche più suscettibile agli sbalzi di temperatura, diventando più denso nei mesi più freddi e più leggero in quelli più caldi. Nei mesi più freddi e soprattutto nei viaggi brevi, in particolare, la viscosità causava l’accumulo di fanghi all’interno del motore perché non bruciava in modo efficiente.
L’olio sintetico risponde a questi problemi. È fatto dall’uomo e privo di impurità. Gli scienziati hanno anche ampliato la sua gamma di temperature utilizzabili, prevenendo i cambiamenti di viscosità.