Un’esigenza davvero particolare nell’utilizzo e nella scelta di un auto? Quella della blindatura, ovvero della predisposizione del veicolo stesso a resistere ad attacchi “ostili” esterni ad esso e a proteggerne gli occupanti.
Se pensate che l’argomento sia relegato ad una problematica da film di gangster vi sbagliate perché esiste in realtà uno specifico mercato per la coperture di questa esigenza che è più diffusa di quanto non si creda, tanto che molto spesso le stesse case costruttrici prevedono all’interno dello loro catene di montaggio particolari step per la produzione di auto blindate, ovvero dotate di particolari accorgimenti costruttivi e di parti componenti ad alta resistenza.
La nozione di “auto blindata” è in realtà piuttosto varia: innanzi tutto è possibile modificare una auto comune per renderla blindata – speciali centri di “preparazione” svolgono tale operazione – sostituendone o modificandone alcune parti, ma il “risultato”, ovvero il grado di sicurezza raggiunto, non sarà mai pari a vetture che “nascono” blindate fin dalla catena di montaggio.
Auto blindate: classificazione ed accorgimenti
Una seconda classificazione delle vetture “corazzate” è quella effettuata in base alle Tabelle Nato, ovvero quello utilizzato in tal senso dai produttori di veicoli militari di vario tipo. In genere, fra le numerose classificazioni alcune delle quali non hanno a che fare con le quattro ruote, quelle più utilizzate dai costruttori sono la B4, blindatura più leggera che ripara comunque da spari e diverse tipologie di scoppio, e la B6 il cui parametro di “test” è quello di resistere in tutte le parti dell’auto da ripetute raffiche di Kalashnikov e a varie tipologie di esplosivi.
Ogni parte dell’auto viene rinforzata e modificata per assicurare il livello di blindatura desiderato. In particolare si agisce sui finestrini e sul parabrezza, evidentemente punti più delicati dell’intero corpo vettura, che vengono costruiti con una particolare tecnica “a strati” che prevede l’utilizzo di fogli di kevlar, capaci di “diffondere” l’impatto dell’ipotetico proiettile su tutta la superficie del finestrino e non solo nel punto di impatto.
Anche le portiere e la carrozzeria “nascono” rinforzate con rivestimenti interni di acciaio e di altri materiali deformabili capaci di “rintuzzare” gli impatti ed assorbirli, mentre la scocca della vettura, soprattutto al di sotto del motore e nelle parti mobili, viene protetta con placche di acciaio che possano resistere ad esplosioni.
Auto blindate: gomme, prezzo e crash test
Infine l’altro “punto debole” della vettura dopo i vetri: le gomme. Qui è la tecnologia che la fa da padrona con l’utilizzo delle particolari gomme “runflat” che, oltre ad essere antiscoppio ed antisfondamento, sono anche capaci di procedere al almeno 80 Km/h per 80 km anche in caso di buco grazie ad un particolare accorgimento che sfrutta la forza centrifuga della ruota in movimento per mantenerla gonfia.
Per tutti questi motivi, le auto blindate devono essere sottoposte dalle case a particolari crash test, commisurati con la loro “categoria” di appartenenza. Per tutti questi motivi è assai arduo definire un “listino” dell’auto blindata, il cui costo dipende, oltre che dal tipo di auto, anche dal livello di blindatura e dai particolari accorgimenti aggiuntivi utilizzati e può essere estremamente vario.