L’attestato di rischio è un documento molto importante per l’automobilista che va conservato con cura. Ma come bisogna fare in caso di smarrimento?
A cosa serve l’attestato di rischio e cosa contiene
L’attestato di rischio contiene le informazioni riguardanti il contratto stipulato ovvero i dati del titolare che ha sottoscritto la polizza Rc auto, la formula tariffaria, la data di scadenza, i dati della targa, la classe di merito universale, attribuita dall’assicurazione sulla base di criteri standard e i dati sul numero dei sinistri avuti negli ultimi cinque anni.
Cosa fare in caso di smarrimento dell’attestato di rischio
In caso di perdita dell’attestato di rischio, la compagnia assicurativa con la quale è stata stipulata la polizza ha il dovere di rilasciare all’assicurato una copia originale. L’automobilista deve quindi andare alla sede dell’assicurazione e farne richiesta. In caso di impossibilità da parte dell’assicurato di recarsi di persona, informando preventivamente l’agenzia, può delegare un’altra persona che deve presentarsi con la fotocopia firmata dei documenti richiesti.
Nel caso in cui la polizza sia stata stipulata online sul sito web della compagnia assicurativa oppure per via telefonica, la copia dell’attestato può essere richiesta tramite fax o per telefono. In ogni caso, la compagnia assicurativa è obbligata a inviare la copia del documento da 30 giorni lavorativi prima a 3 giorni prima della scadenza della polizza.
L’attestato di rischio elettronico
L’attestato di rischio è necessario per rinnovare la polizza con la stessa compagnia assicurativa o per passare ad un’altra alla scadenza del contratto. Al momento della stipula di un nuovo contratto assicurativo, il contraente non deve più inviare l’attestato di rischio in forma cartacea, ma la stessa compagnia lo richiede alla vecchia assicurazione in via telematica, con lo scopo di risparmiare carta e tempo.
L’obiettivo della smaterializzazione dell’attestato di rischio è combattere le truffe. Basta spostare lo sguardo al passato per scoprire che c’era chi alterava il documento simulando una classe di merito più bassa per avere una tariffa inferiore. Oggi l’archivio informatico impedisce questo tipo di frodi. In ogni caso è sempre buona norma custodire l’attestato di rischio e conservare almeno una copia dell’originale per facilitare e velocizzare le procedure in caso di smarrimento.