Sei anni e le auto elettriche costeranno come quelle a benzina. Le previsioni sul mercato di Bloomberg.
PETROLIO MENO RICHIESTO
“La domanda di petrolio raggiungerà il punto massimo nel prossimo decennio”, ha dichiarato Eldar Sætre, numero uno del colosso norvegese Statoil. “Dopodiché avremo un’industria petrolifera in via di ridimensionamento“. E proprio i veicoli “green” innescheranno la svolta. 1,2 milioni di esemplari complessivamente circolanti, siamo pur sempre sotto l’1%. Rilevato tuttavia dall’AIE (Agenzia Internazionale Energia) che il mondo ha aggiunto l’anno scorso al suo portafoglio 153 Gigawatt di energia pulita al suo portafoglio. Qualcosa come mezzo milione di pannelli solari installati ogni giorno, nonché di due turbine eoliche all’ora.
L’ATTESA
“Siamo testimoni di una trasformazione del mix energetico mondiale ad opera delle rinnovabili”, ha commentato il suo direttore generale Fatih Birol. Previsioni innalzate del 13% sulla quota rinnovabile dei consumi energetici nel futuro. I prezzi delle batterie sono scesi negli ultimi due anni del 35%. Secondo Bloomber New Energy Finance le automobili pulite saranno di questo passo convenienti tanto quanto le tradizionali entro sei anni. Esattamente il punto indicato dal top manager Stratoil quale il possibile punto di rottura per il petrolio.
I PLAYER
Pur rinnovandosi lentamente il parco macchine, “entro il 2040 il 35% delle auto vendute avrà la presa della corrente”, professano alla società di consulenza del gruppo Bloomberg. Case produttrici quali Tesla, apripista, e nomi celebri come Chevrolet e Nissan, promettono di mettere in commercio già nell’arco del prossimo biennio vetture elettriche da 30mila dollari (27mila euro) e con una decente autonomia. Non perderanno tempo nemmeno gli altri big dell’industria, visto il considerevole potenziale. Inarrestabile elettrificazione del trasporto in cui reciteranno a sorpresa un ruolo chiave realtà come Apple, Google e Uber. Nei loro piani la realizzazione per il prossimo futuro dell’auto intelligente e connessa.