Da qualche tempo a questa parte lo Scout Speed tormenta gli automobilisti italiani. Installato sulle vetture della Polizia, rileva elettronicamente la velocità delle auto incrociate. “Immortalandole” se vanno oltre i limiti. Sono sorti tuttavia alcuni dubbi sulla possibilità di farvi ricorso.
Scout Speed, se sgarri ti fa la foto
Capace di accertare quanto stanno andando le macchine in entrambi sensi di marcia, catta una foto se non sono in regola. Certificano la violazione al Codice della Strada e sono responsabili di parecchie multe. In tanti si chiedono se è possibile secondo legge presentare appello per contestare le multe ricevute. Poca chiarezza dettata anche dal fatto che non tutti i Comuni lo utilizzano.
Le sentenze
Discussa la necessità che il suo utilizzo venga indicato con apposito avviso in un determinato tratto stradale, alla pari degli autovelox. In disaccordo le stesse sentenze. Ad esempio un Giudice di Pace di Firenze ha ritenuto che la presenza dello scout speed nell’auto della polizia vada opportunamente pre-segnalato ai conducenti, che devono essere al corrente di quando possono venire fotografati. Su tale punto la Cassazione ha invece affermato che non esistono distanze minime obbligatorie fra lo scout speed e la segnaletica di avviso.
Taratura obbligatoria
L’equiparazione fra scout speed e autovelox sortisce altre perplessità. Sulla taratura si è espressa la Corte di Cassazione mediante sentenza n. 113/2015. A loro giudizio le apparecchiature utilizzate per accertare le violazioni dei limiti di velocità “devono essere sottoposte a verifiche periodiche di funzionalità e di taratura. Gli organi di polizia stradale che le utilizzano sono tenuti a rispettare le modalità di installazione e di impiego previste dai relativi manuali d’uso”. La tatatura, come ha inoltre specificato la Cassazione, riguarda tutti i tipi di autovelox. Sia quelli usati dalle forze di polizia, sia quelli automatici. Fa quindi riferimento anche agli scout speed, che devono avere un sistema di autodiagnosi guasti.