Guida con cellulare: ricorso già respinto in partenza, ecco perché

Come sancito dalla la Cassazione fa fede il solo verbale

Guida con cellulare

Lasciate ogni speranza o voi che entrate. La guida con cellulare è vietata dal legislatore. Una volta “colti in castagna”, diversi trasgressori si fiondano, immancabilmente, in appello. Accampando scuse (reali ma pure fantasiose) pur di scampare alla multa. Li attende una sicura sconfitta.

Guida con cellulare: diatriba a Genova

Secondo la Cassazione, non si può ammettere alcuna prova testimoniale dell’automobilista: il verbale emesso da un pubblico ufficiale fa piena prova. Vicenda risalente al 2009: un guidatore di Genova riceveva una multa dalla Polizia Municipale e proponeva opposizione al Giudice di Pace, vedendosela respinta. Verdetto che il Tribunale ribaltava, basando la sua decisione sulle dichiarazioni emesse dal verbalizzante. Che manifestava titubanze sull’utilizzo del cellulare. La Prefettura di Genova proseguiva nella sua battaglia legale e presentava ricorso in ultimo grado. Ritenuto fondato, mediante ordinanza n. 10870/2018.

Conta solo il verbale

Con tale verdetto, la Suprema Corte chiarisce: “Nel giudizio di opposizione a ordinanza-ingiunzione relativo al pagamento di una sanzione amministrativa è ammessa la contestazione e la prova unicamente delle circostanze di fatto della violazione che non sono attestate nel verbale di accertamento come avvenute alla presenza del pubblico ufficiale o rispetto alle quali l’atto non è suscettibile di fede privilegiata per una sua irrisolvibile contraddittorietà oggettiva, mentre è riservata al giudizio di querela di falso, nel quale non sussistono limiti di prova e che è diretto anche a verificare la correttezza dell’operato del pubblico ufficiale, la proposizione e l’esame di ogni questione concernente l’alterazione nel verbale, pur se involontaria o dovuta a cause accidentali, della realtà degli accadimenti e dell’effettivo svolgersi dei fatti”.

Sanzione esemplare

L’efficacia probatoria del verbale deriva dall’art. 2700 c.c., che attribuisce all’atto pubblico l’efficacia di piena prova, fino a querela di falso, della provenienza del documento dal pubblico ufficiale che lo ha formato, nonché delle dichiarazioni delle parti e degli altri fatti che il pubblico ufficiale attesta avvenuti in sua presenza o da lui compiuti. Chi guida con smartphone in mano riceve una multa di 161 euro. E perde 5 punti della patente, sospesa, inoltre, da 1 a 3 mesi se recidivo nel biennio.

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