Al prossimo alcoltest portatevi il termometro. Se la temperatura dell’aria dovesse scendere al di sotto dello zero, il dato segnalato dall’etilometro potrebbe essere considerato nullo. Da Treviso arriva una sentenza che farà sicuramente discutere. Il giudice del Tribunale penale della città veneta ha assolto un automobilista accusato di guida in stato di ebbrezza perché lo strumento utilizzato dalle forze dell’ordine non sarebbe affidabile al di sotto di certe temperature.
Il tribunale di Treviso: “Il fatto non sussiste”
L’uomo è stato assolto “perché il fatto non sussiste” in virtù del fatto che lo strumento abbia potuto fare i capricci con temperature troppo basse fuori “dal campo di riferibilità dello strumento”. Dall’analisi richiesta dalla difesa sono emerse prove inconfutabili che gli etilometri possono subire variazioni di rilievo durante le freddi notti d’inverno (in questo caso la temperatura registrata era -4 gradi centigradi). Inoltre, un’altra prova che è risultata determinante per l’esito del processo è stata la mancata sostituzione delle batterie che alimentano l’alcol test (anche se non c’è un obbligo di cambiare ogni 14 mesi la batteria può alterare i risultati).
Non vale nemmeno se si trova nel cofano delle pattuglie
L’accusa ha provato a difendersi ribadendo che il macchinario si trova nel cofano delle pattuglie della polizia e quindi non sarebbe stato esposto alla rigida temperatura invernale: il giudice non ha creduto nemmeno a questo, ritenendo che comunque, una volta aperto il cofano, l’aria fredda vada irrimediabilmente a colpire l’etilometro.
Lo strano caso di Vicenza
Ma questa decisione non farà discutere quanto quella che riguarda un automobilista di Vicenza. Beccato sei anni fa ubriaco al volante, da quanto aveva bevuto non riuscì nemmeno a soffiare il palloncino per fare il test dell’alcol. Oggi la Cassazione lo ha assolto dall’accusa di guida in stato di ebbrezza perché non c’era stata una registrazione ufficiale della sua ubriachezza.