
Il Blazer è uno dei primi modelli di SUV arrivati in Europa e sebbene sia uscito dal listino di Chevrolet da almeno tre anni, gode ancora di un certo appeal nel mercato delle auto usate. Non è facile da reperire, l’Italia fino a poco tempo fa non era “terra di conquista” per questo brand statunitense, ma se riuscite a trovare un esemplare, può essere un buon acquisto.
A lungo tra i SUV best seller negli USA
Il Chevrolet Blazer è un SUV di grande successo prodotto, dal 1983 al 2012, dalla nota casa motoristica statunitense nell’orbita di General Motors. Due le serie prodotte del veicolo: la prima, compatta, restò nelle concessionarie dal 1983 al 1994 e non arrivò mai sul mercato Europeo, che ancora non aveva passione per gli Sport Utility Vehicle. La seconda, invece, fu presente negli showroom statunitensi dal 1995 al 2004, ma nel resto del mondo proseguì fino al 2012, grazie agli stabilimenti brasiliani di Chevrolet. La seconda generazione della vettura è da considerarsi un SUV mid-size (4,3 metri di lunghezza per 1,6 di larghezza e 2.500 kg di peso) con carrozzeria a tre o cinque porte e interni meno spartani rispetto al precedente. Questa versione perse la sigla S-10 che aveva caratterizzato la prima, prodotta contemporaneamente con un altro veicolo chiamato Blazer, ossia il K-5, conosciuto anche come GMC Jimmy. L’aspetto meno grezzo, le dimensioni più generose, il design arrotondato, i non pochi accessori di serie (come ad esempio l’airbag sul lato del guidatore) decretarono il successo del SUV nel mercato statunitense, che da anni “masticava” gli Sport Utility Vehicle e permise al Blazer di conquistare anche quelle aree dove questo genere di vetture era poco noto, Vecchio Continente compreso.
Un restyling generoso a cavallo tra i due millenni
Nel 1998 il Blazer ricevette un corposo restyling per essere ancora più competitivo sul mercato. Già apprezzato da chi desiderava guidare un SUV robusto e in grado di affrontare con facilità le strade bianche, non reggeva il confronto con altri modelli, più comodi e dotati di molti accessori tecnologici. Il gap con i competitor fu colmato proprio con il Model Year ’98, dotato d’interni ancora meno spartani, un nuovo cruscotto e poggiatesta per i sedili posteriori. Nel 1999 furono introdotti gli specchietti retrovisori piegabili elettronicamente, mentre nel 2001 sul Chevrolet Blazer fu montata una nuova consolle dei comandi.
Un motore “Born in the USA”
La seconda serie del Chevrolet Blazer aveva un solo, ma potente, motore: un V6 4.3 litri Vortec con un potenza di 190 CV. Un propulsore non proprio adeguato agli standard europei, sebbene gli estimatori continuino a dare la caccia al modello nell’usato auto per la sua capacità di unire solidità a prestazioni quasi da fuoristrada. Tutti gli Chevrolet Blazer sono dotati di trazione integrale: quella solo anteriore ebbe scarso appeal sul mercato perché ne snaturava il carattere marcatamente off-road. Due i cambi: uno automatico a quattro rapporti, per soddisfare le richieste degli statunitensi, e uno manuale a cinque rapporti.
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