La storia della Fiat va di pari passo con l’economia piemontese e più in generale italiana. Una dinastia legata indissolubilmente alla famiglia Agnelli.

NATA PER CORRERE

Firmato l’11 luglio 1899 l’atto costitutivo della “Società anonima Fabbrica Italiana di Automobili – Torino”. Prima vettura costruita la 3 1/2 HP (dotata di un motore con una cilindrata di 650 cc). I modello fabbricati trionfano in molte gare internazionali come il Gran Premio d’America, la 500 Miglia di Indianapolis e la Winter Cup Göteborg-Stoccolma. Superata la crisi, nel ‘23 viene inaugurato lo stabilimento del Lingotto, simbolo di una Fiat ormai legata alla produzione industriale di massa.

L’EPOCA D’ORO

Giovanni Agnelli diventa Presidente e nel 1936 entra in commercio laTopolino, prima vettura italiana accessibile anche alle classi meno abbienti e indiscussa protagonista nel processo di ricostruzione del Paese. L’anno seguente partono i lavori per lo stabilimento di Mirafiori, che introdurrà in Italia le più avanzate forme di organizzazione del lavoro. Cessato il conflitto bellico, l’industria automobilistica fa da traino al boom economico. Arriva dunque il momento della popolare 600, primo mezzo Fiat con motore a trazione posteriore. Lanciate nel 1956 la Nuova 500 e la Bianchina della Autobianchi.

POLO INDUSTRIALE

Il miracolo economico continua pure nel decennio successivo. L’avvocato Giovanni Agnelli, nipote del fondatore, è il nuovo presidente della società. La 128, prima automobile Fiat a trazione anteriore, conquista il titolo di Auto dell’anno 1970. Premio aggiudicato pure dalla 127, che raggiungerà uno straordinario successo. Fiat Auto intanto cresce e giunge a raggruppare i marchi Fiat, Lancia, Autobianchi e Ferrari. L’azienda mostra attenzione sia verso il territorio, investendo in modo massiccio nel Mezzogiorno, che verso l’ambiente, mettendosi all’opera su veicoli elettrici o a metano. Gli anni ’80 aprono con la nascita della Panda, immediatamente punto di riferimento nel segmento delle utilitarie. Poi la Uno e la Tipo, entrambe Auto dell’Anno, l’inclusione dell’Alfa Romeo nel Gruppo e lo sviluppo del primo diesel a iniezione diretta per autovetture al mondo.

PERIODO DI APPANNAMENTO

Il brand piemontese punta al mercato mondiale negli anni ’90. Le più grandi soddisfazioni continuano però a provenire dal Vecchio Continente: la Punto del 1993 (anno in cui la Maserati entra a far parte del Gruppo) e le compatte Bravo (a tre porte) e Brava (a cinque porte) del 1995 diventano rispettivamente Auto dell’Anno 1995 e 1996. Gli anni Duemila non si aprono nel migliore del modi per la Casa torinese: l’alleanza con la General Motors iniziata nel 2000 termina solo cinque più tardi e all’avvio del decennio vedono la luce alcuni prodotti che faticano a fare presa sul pubblico.

LA FUSIONE CON CHRYSLER

La svolta arriva nel 2004 quando Sergio Marchionne viene nominato amministratore delegato della Fiat: nello stesso anno la seconda generazione della Panda, presentata l’anno prima, ottiene il titolo di Auto dell’Anno mentre nel 2005 le linee sportive della Grande Punto seducono gli automobilisti italiani ed europei. Crescono le vendite e nel 2009 prende il via l’accordo con la Chrysler. Che nel giro di pochi anni porterà alla nascita del gruppo industriale FCA.

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